“Sosteniamo con convinzione le rivendicazioni degli amministratori, delle associazioni e delle popolazioni. Ci sia giustizia nella ripartizione, controllo severo sulle richieste, previsione di adeguati ristori per le comunità”. Sinistra italiana si schiera a favore dei sindaci del medio ed alto vastese che, riuniti in assemblea a San Buono, hanno manifestato la loro contrarietà alla proliferazione di impianti eolici con progetti che spesso si sovrappongono.
“L’Alto Vastese, individuato a livello nazionale dall’istituto Cesi come area particolarmente ventosa, continua ad essere aggredito da richieste di installazione di nuove pale eoliche”, dice Michele Marino, segretario provinciale di Sinistra italiana, “a Fresagrandinaria potrebbero diventare una per ogni chilometro quadrato. Fa nascere dubbi sapere che i presentatori dei progetti sono spesso oscure società con capitali sociali ridicoli. Alcuni progetti sono presentati da consulenti della Regione Abruzzo, in evidente conflitto di interesse”, continua il segretario provinciale, “i sempre più numerosi cittadini del Nord Europa e del Nord Italia che si sono trasferiti nell’Alto Vastese perché innamorati delle bellezze naturalistiche del territorio vedono snaturata la loro ricerca di pace e bellezza. Si compromette la possibilità di costituire un “parco dei gessi” che, come già avvenuto in Emilia-Romagna, potrebbe essere riconosciuto patrimonio mondiale Unesco. Sinistra Italiana sostiene convintamente le rivendicazioni degli amministratori, delle associazioni e delle popolazioni. Ci sia giustizia nella ripartizione, controllo severo sulle richieste, previsione di adeguati ristori per le comunità”, conclude Marino.
Per Augusto De Sanctis del Forum H2O “la Regione apra immediatamente un confronto con enti locali, associazioni e comitati. Bisogna governare il processo e pianificare attentamente l’uso del territorio anche per evitare il “rigetto” da parte delle comunità interessate. A nostro avviso assieme alla pianificazione territoriale è necessario pretendere progetti di qualità adeguata visto che oggi gli elaborati sono in gran parte farciti di strafalcioni ed errori incredibili. Poi serve ottenere certezze sulla solidità dei proponenti e adeguate garanzie finanziarie anche per la successiva rimozione degli impianti a fine vita”.
Anna Bontempo (Il Centro)