La scelta tra ateneo tradizionale o digitale nel panorama educativo attuale è sempre più un bivio cruciale per le aspiranti matricole. Dopo il Covid-19 è stato infatti sdoganato l’e-learning e le persone sono diventate molto più abili e soprattutto fiduciosa nei confronti di sistemi di formazione innovativi. Entrambi i percorsi sono inoltre validi, anche se hanno differenti caratteristiche e modalità di erogazione della formazione.
Per arrivare a una scelta consapevole, il consiglio è vagliare con attenzione i pro e i contro di ciascuna opzione, mettendoli in relazione con le proprie esigenze.
Università tradizionale: i vantaggi
Il grande vantaggio dell’università tradizionale resta l’esperienza formativa a tutto tondo. Oltre a seguire le lezioni si è infatti proiettati un contesto più ampio, in cui è possibile immergersi in nuove esperienze sociali, avere l’opportunità di conoscere persone provenienti da diversi luoghi e avere maggiori opportunità di incontrare fisicamente professori e personale di ateneo. L’apprendimento in aula è inoltre più interattivo e dinamico ed è basato su un confronto più diretto e immediato. Aggiungere alle attività curriculari anche sport, partecipazione ad attività delle associazioni studentesche o adesione a progetti culturali permette infine di crescere anche a livello personale.
In base al tipo di indirizzo di laurea scelto, c’è infine la possibilità di frequentare laboratori all’avanguardia e tirocini pratici, per mettere subito in pratica le conoscenze acquisite.
Università tradizionale: gli svantaggi
L’università tradizionale ha però anche degli svantaggi. Si deve essere innanzitutto coscienti del fatto che si è vincolati agli orari di lezione e questo prevede la necessità di spostarsi per raggiungere la sede universitaria, a discapito della flessibilità. Altro aspetto poco vantaggioso è rappresentato dai costi. Le tasse universitarie di atenei prestigiosi sono molto elevate e, se c’è bisogno di trasferirsi come fuori sede, bisogna aggiungere vitto e alloggio. Secondo uno studio condotto da UDU (Unione Degli Universitari) e Federconsumatori, uno studente fuori sede spende fino a 17,000 euro all’anno per studiare all’università, un costo che si abbassa leggermente solo nelle città più piccole e con un costo della vita più basso.
Altro aspetto da considerare sono le modalità di accesso. In alcuni atenei è necessario passare il test di ingresso e i posti sono limitati.
Università telematica: i vantaggi
L’università online ha il grande vantaggio della flessibilità. Grazie all’e-learning, le lezioni sono fruibili online in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Ciò permette di organizzare lo studio in maniera autonoma e conciliare l’attività di formazione con gli impegni personali. Poter studiare a distanza è inoltre un vantaggio per chi vive lontano dalle sedi universitarie e ha difficoltà a spostarsi o per chi è vincolato dal lavoro o per motivi familiari. Rispetto all’ateneo tradizionale, l’ateneo digitale ha costi inferiori, sia in termini di tasse sia per i costi di trasferimento. Al link https://www.unicusano.it/, che rimanda al sito ufficiale di Unicusano, una delle università telematiche riconosciute dal MIUR, si possono avere tutte le informazioni su costi, modalità di iscrizione e piano di studi, così ci si può rendere conto delle opportunità dell’ateneo digitale.
Università telematica: gli svantaggi
L’università telematica ha anche delle criticità, che derivano dall’organizzazione dell’ateneo. Manca infatti l’interazione diretta con i colleghi e le colleghe e con i docenti e le occasioni di confronto e socializzazione sono sicuramente minori. Per organizzare inoltre lo studio in maniera autonoma, è fondamentale saper gestire il tempo, avere una forte motivazione e tanta disciplina per rispettare gli obiettivi prefissati.