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“L’aborto come pratica di autodeterminazione della rivoluzione transfemminista”, l’intenso e appassionato talk che si è svolto all’Acida Festival a Vasto

Un talk intenso e appassionante si è svolto lo scorso Venerdì 26 Luglio dando il via all’ “Acida Festival” di Vasto.

Nella suggestiva cornice dei Giardini del Cortile del Palazzo Genova Rulli, Benedetta La Penna ha introdotto e moderato il confronto tra Francesca Angelini, prof.ssa Associata di Istituzioni di diritto pubblico dell’Università La Sapienza e Roberta Parigiani, avvocata e vicepresidente del MIT- Movimento Identità Trans. Insieme hanno affrontato il tema “L’aborto come pratica di autodeterminazione della rivoluzione transfemminista”.

Francesca Angelini ha ripercorso i processi storici e sociali che hanno portato all’approvazione della L.194, ha ricordato come nella scelta del legislatore, a fronte di un movimento femminista diviso su possibilità differenti di apertura all’aborto, sia prevalsa la logica del bilanciamento fra interessi contrapposti fra donna e concepito proposto dalla Corte costituzionale nella storica sent. n.27 del 1975 con cui si è arrivati ad approvare una legge compromesso basata sulla “procedimentalizzazione” della possibilità di ricorso all’IVG, subordinando la scelta delle donne alla loro “condizione di salute psico-fisica” da valutare in ambito sanitario.

Si è poi passati a parlare della mancata attualizzazione della disciplina che, nel frattempo, ha perso la sua originaria forza limitando nel concreto la possibilità delle donne di affermare la loro libera scelta procreativa. L’impraticabilità dell’IVG in molti presidi sanitari italiani, l’esercizio diffuso dell’obiezione di coscienza, la riduzione ai minimi termini dei servizi offerti dai Consultori familiari, convergono inesorabilmente verso un arretramento della possibilità di scelta delle donne, in particolare di quelle più fragili, e interrogano su quali fondamenti si basa oggi l’esercizio dell’autodeterminazione delle donne, e non solo, sul proprio corpo.

Roberta Parigiani ha sottolineato come “il corpo delle donne” sia stato da sempre oggetto di controllo e di come le scelte politiche che vanno verso il “controllo dei corpi” siano sempre orientate a ristabilire una posizione di “potere” e “dominio” sul “non conforme” ad un modello di società cis-patriarcale, misogino e transfobico. Ha ribadito l’importanza di “riconoscere” i tratti distintivi delle forze politiche che fanno del controllo dei corpi un atto politico di sottrazione di diritti e di libertà ad alcune categorie di persone, come tutte quelle LGBTQIA+, e di agire con impegno e attivismo per la conquista dei diritti di tuttə.
È stato un dibattito coinvolgente che ha stimolato riflessioni, animato il pubblico ed aperto al confronto tra coloro che erano presentə

Al termine del dibattito Raffaella Zaccagna ha donato al pubblico una sua preziosa creazione poetica.

Dafne ETS ha partecipato all’evento con un presidio di “sensibilizzazione”.

Acida Festival è intervenuta a sostegno della realizzazione di “Casa Estella”… una casa di protezione per donne, bambine e bambini in fuga dalla violenza, perché in pericolo di vita.

 

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