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“Corse dei cavalli a Punta Penna”, prime sanzioni dopo le indagini

Cavalli trainati con una corda, costretti a correre dietro una macchina lungo i vialoni della zona industriale di Punta Penna. La segnalazione arriva dalle guardie ambientali Geav che da sette mesi stanno monitorando la situazione e che, avendo ravvisato una serie di irregolarità, tra cui il reato di maltrattamento agli animali, chiedono alle autorità preposte di intervenire con un sequestro. Delle corse, che avvengono sia di giorno che di notte, lungo i vialoni della zona industriale ed in via Osca, sono al corrente anche i gestori della riserva naturale di Punta Aderci – i quali hanno inviato a loro volta una serie di segnalazioni –   e la stessa amministrazione comunale.

“I cavalli sono due e sono custoditi in un vecchio casolare di proprietà di una famiglia originaria di Vasto,  ma residente a Roma”, spiega Marco Cannarsa, comandante provinciale Geav, “quando è partita la mia segnalazione, lo scorso mese di gennaio,  era presente un solo cavallo in un’area privata, che era stato visto più volte trainato a corda da una macchina. Questo avviene soprattutto di notte, ma anche di giorno. Sono diverse le persone che hanno assistito a queste corse improvvisate con i poveri animali tenuti per le briglie o tirati con una corda. Anche i gestori della riserva di Punta Aderci hanno chiesto l’intervento delle autorità. Finalmente”, continua Cannarsa, “dopo mesi di segnalazioni c’è stato un intervento dei carabinieri forestali, della polizia locale e dei veterinari della Asl. E’ stato redatto un verbale che è stato inoltrato in Comune e nel quale vengono ravvisate alcune irregolarità. Sono state comminate delle mere sanzioni amministrative per i mancati passaggi di proprietà, ma non è stato disposto il sequestro dei cavalli e la loro messa in sicurezza per porre fine a questa a dir poco spiacevole e prolungata situazione.  Purtroppo devo aggiungere che i veterinari della Asl non hanno ravvisato il reato di maltrattamento e questo mi lascia molto perplesso”.  

Il comandante provinciale Geav si dice scoraggiato. “Come può una guardia ambientale svolgere seriamente il proprio lavoro se le istituzioni non collaborano? “, si sfoga Cannarsa, “di quello che succede a quei poveri animali sono al corrente molte persone e la stessa amministrazione comunale,  ma chi avrebbe dovuto disporre il sequestro si è ben guardato dal farlo”.

L’anno scorso suscitò non poche polemiche la presenza dei cavalli lungo la battigia, nella spiaggetta di Punta Penna, tra i bagnanti che affollavano quel tratto di litorale, in barba alla ordinanza balneare che consente le passeggiate in spiaggia con i cavalli nel periodo compreso tra il 27 novembre e il 5 marzo.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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