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Riserva di Punta Aderci senza regole a Ferragosto, rimossi gazebo e campi da volley

Gazebo, tende, campi da pallavolo, transenne. Oltre a centinaia di macchine, che hanno parcheggiato in divieto di sosta o nelle aree riservate ai motorini. E’ andato in scena a Ferragosto l’assalto alla spiaggetta di Punta Penna, nella riserva naturale di Punta Aderci. Tantissime le persone che hanno affollato il litorale dell’area protetta portando con sé casse di birra, tavoli, viveri e tutto l’occorrente per trascorrere una giornata di divertimento tra bagni di sole e nuotate in mare, dimenticando però, in alcuni casi e fatte le dovute eccezioni, le regole basilari che bisogna rispettare quando ci si trova in una riserva naturale.

Vista dal promontorio la spiaggetta di Punta Penna era un tappeto di ombrelloni, gazebo e tende piene zeppe di comitive di giovani e di famiglie. E non è passata inosservata neanche l’improvvisata recinzione con del nastro bianco e rosso utilizzato per transennare una tenda e per crearsi uno spazio “riservato”.

Sconcertati e basiti i gestori della riserva, i quali non hanno potuto fare altro che chiedere l’intervento della guardia costiera e della polizia locale.

“L’inciviltà quest’anno ha raggiunto l’apice”, attacca il comandante Stefano Varone, “durante i controlli effettuati sulla spiaggetta di Punta Penna abbiamo riscontrato di tutto: reti per giocare a pallavolo, tende, gazebo e perfino transenne fatte con del nastro bianco e rosso. Per non parlare del parcheggio selvaggio su viale dei Marinai e negli spazi riservati ai motorini. C’erano auto anche lungo la rotonda adiacente il ristorante Ferri, la cui presenza impediva ai Tir di fare manovra. Insieme alla polizia locale abbiamo elevato decine e decine di multe. Il dato più significativo”, riprende il comandante Varone, “ è che rispetto agli anni precedenti a Punta Penna c’è stato un aumento del 50% della pressione antropica. Noi della guardia costiera, con il poco personale a disposizione, abbiamo fatto il possibile per far rispettare le regole, ma c’era troppa gente e ci siamo dovuti concentrare sulle cose più importanti, come le reti da pallavolo che abbiamo fatto smontare, pena il sequestro. In ogni caso il problema và risolto a monte con provvedimenti che limitano l’accesso nell’area protetta”, conclude il tenente di vascello.

L’assalto alla spiaggetta di Punta Penna a Ferragosto ha riportato alla ribalta una questione su cui si dibatte da anni, che divide e scatena discussioni, e sulla quale lo stesso assessore all’ambiente, Gabriele Barisano si era mostrato possibilista in più occasioni. Cioè trovare il modo per limitare l’afflusso.

Una proposta potrebbe essere il pagamento di un biglietto di ingresso, il cui ricavato dovrebbe essere reinvestito per migliorare i servizi della Riserva. Alcuni anni fa il Comune, l’Università del Molise e la cooperativa Cogecstre si fecero promotori di un sondaggio. Venne somministrato un questionario ai visitatori, dal quale emerse che una buona percentuale di turisti e residenti sarebbero stati disponibili a pagare un biglietto di ingresso per preservare al meglio la natura e la qualità ambientale.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

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