Il danno economico è oltremodo ingente e non recuperabile: il presidente dell’organizzazione di produttori Acquacoltori della Costa dei Trabocchi ha dichiarato che ormai è perduto l’intero prodotto adulto, ossia 7mila quintali di mitili che corrispondono a circa l’80% del novellame, praticamente quasi 10mila quintali. Produzione, questa, che avrebbe generato 30mila quintali di prodotto adulti. Numeri che testimoniano un dramma in corso sul quale è urgente intervenire con celerità e determinazione.
Prosegue Taglieri: “Il rischio, per allevatori e produttori di cozze e molluschi, di dover ripartire da zero è altresì concreto. I danni da cambiamento climatico in atto sono lampanti e sotto agli occhi di tutti, eppure c’è una buona parte della politica di centrodestra che continua a sottovalutare il problema e a dare del folle a chi, invece, ne parla apertamente, soprattutto nell’ottica di predisporre interventi e azioni volte a contrastare il fenomeno”.
“Siccità, emergenza idrica, riscaldamento delle acque e carenza di piogge hanno messo in ginocchio diversi settori, da quello agricolo a quello vitivinicolo, non ultimo quello della molluschicoltura. Con la collega Alessandrini abbiamo altresì attenzionato il problema della dispersione delle acque e dell’esigenza di intervenire per ridurre drasticamente le perdite. Al pari di questi temi, già portati in commissione vigilanza, agirò per tutelare gli interessi dei professionisti del settore della molluschicoltura: per loro è necessario riconoscere lo stato di calamità e forme di indennizzo per i danni subiti”, conclude Taglieri.