Dopo le proteste degli operatori finalmente iniziano i lavori di ampliamento del porto di Punta Penna. Nel bacino sono arrivati i mezzi meccanici dell’impresa Tenaglia di Atessa che hanno iniziato a rimuovere gli scogli vicini alla banchina di levante.
A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
L’appalto, finanziato con le risorse del PNRR a favore delle Zone Economiche Speciali (ZES), ha un importo complessivo di quasi 6,7 milioni di euro, stanziati nell’ambito dei progetti speciali per la coesione territoriale. La banchina di levante sarà allargata a 70 metri L’impresa avrebbe dovuto iniziare i lavori da tempo per poterli riconsegnare a giugno 2026. I lavori purtroppo sono iniziati in in ritardo . La prossima settimana è prevista una verifica dello stato dei lavori da parte del Rup, responsabile unico del procedimento. Altrettanto vigile sarà il controllo dell’ingegnere Giuseppe Marano, ordinario di Tecnica delle Costruzioni al Politecnico di Torino e componente del comitato tecnico scientifico della Zes Adriatica.
Il porto è un tassello importante per lo sviluppo economico del Vastese. Da tempo le imprese reclamano a gran voce l’avvio dei lavori più volte annunciati Fra i lavori previsti anche la definizione del tracciato dell’ultimo miglio ferroviario nonchè la predisposizione del protocollo d’intesa fra Regione, Rfi, Provincia, Comune e commissario Zes. Durante il periodo estivo il traffico nel porto di Punta Penna ha registrato un aumento del 20% rispetto ad un anno fa, destinato a migliorare in futuro con il raddoppio della banchina, mentre già si registra il collegamento marittimo con navi portacontainer verso i porti dell’estremo Oriente.
La cosiddetta “economia del mare” costituisce un asset di crescita e sviluppo sempre più strategico e la connessione tra tutti gli attori coinvolti è sempre più forte. I prossimi mesi saranno importanti per lo scalo vastese divenuto nel 2022 scalo nazionale.
