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Stellantis, prolungata la cassa integrazione fino al 29 settembre, Vincenzo Menna: “La gestione attuale della crisi è inaccettabile”

“L’annuncio di Stellantis di prolungare la cassa integrazione per il plant di Valdisangro fino al 29 settembre, mentre al contempo si cercano lavoratori disponibili al trasferimento a Mirafiori, desta grande preoccupazione e impone una riflessione urgente sul futuro del nostro comparto produttivo,” dichiara il Consigliere Regionale Vincenzo Menna. “In un’area dove circa 15.000 lavoratori, tra diretti e indiretti, dipendono dal settore automotive, la gestione attuale della crisi è inaccettabile.”

Menna sottolinea come la decisione di Stellantis segua un percorso iniziato già nel 2019, quando PSA richiese a FIAT la creazione di uno stabilimento gemello a quello di Atessa in Polonia. “Questa scelta – continua Menna – in un periodo di volumi produttivi elevati, poteva sembrare giustificata, ma oggi, con il calo drastico della produzione e le nuove politiche orientate verso l’elettrico, la situazione è completamente diversa. Il rischio è di trovarsi davanti a una concorrenza interna tra stabilimenti che penalizza fortemente Valdisangro.”

Il Consigliere richiama l’attenzione sull’importanza di un impegno concreto da parte di Stellantis non solo verso i dipendenti di Sevel, ma soprattutto per l’intero indotto della zona. “Occorre che l’azienda riorganizzi la distribuzione del lavoro tra i suoi stabilimenti globali, veicolando maggiori commesse anche dagli impianti in Messico e Polonia verso Valdisangro. Solo così possiamo tutelare un tessuto economico fondamentale per la nostra regione e garantire la continuità occupazionale.”

Menna conclude il suo intervento chiedendo una risposta immediata e trasparente da parte dell’assessore regionale Tiziana Magnacca che sarà chiamata a rispondere in commissione. Vogliamo sapere qual è la visione strategica e le azioni da intraprendere da parte della giunta Marsilio e come fare per rendere più competitive le nostre aziende. Il miglioramento delle infrastrutture, quindi rete viaria e potenziamento dei porti di Vasto e Ortona oltre al problema energivoro che incide in modo considerevole su tutte le aziende. Richieste che arrivano dal lontano 2013 quando fu Marchionne a lanciare l’allarme ponendo sul tavolo tali richieste. “Non possiamo più permetterci incertezze. I lavoratori e le loro famiglie meritano chiarezza sul futuro. Valdisangro è un patrimonio industriale di tutto l’Abruzzo e va difeso con ogni mezzo possibile.”

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