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Eolico al mare di Punta Penna, l’Arap collabora

Rispunta il progetto per la realizzazione di un grande parco eolico offshore a 25 chilometri dalla costa, nello specchio di mare di fronte al porto di Punta Penna, presentato da una società inattiva e con un capitale sociale di 2.500 euro a fronte di un investimento miliardario. A distanza di dieci mesi dal deposito al Ministero della documentazione preliminare per la valutazione di impatto ambientale, l’Arap ha approvato la stipula di un protocollo d’intesa con la società Np Francavilla Wind “al fine di definire le basi per una collaborazione funzionale tra l’iniziativa privata e i compiti istituzionali dell’Agenzia regionale per le attività produttive”.

L’obiettivo, si legge nel documento, è quello di potenziare l’offerta energetica e promuovere lo sviluppo delle aree industriali.

L’approvazione del protocollo da parte del Cda dell’Arap – presieduto da Giuseppe Savini e formato da Maria Assunta Iommi e Gianni Cordisco – ha riacceso i riflettori su un progetto che due anni fa scatenò parecchie polemiche culminate nell’approvazione, all’unanimità, di un documento da parte del consiglio comunale di Vasto e nella presentazione di quattro osservazioni da parte di Italia Nostra del Vastese,  dell’associazione “Amici della Costa dei Trabocchi”, del Gruppo Fratino e del comune di Vasto.

Oltre a rimarcare la genericità del progetto presentato dalla Np Francavilla Wind, società che si è costituita il 13 luglio 2022, i rilievi di enti ed associazioni mettevano l’accento su una serie di criticità. Mentre  Italia Nostra focalizzava l’attenzione  sull’aspetto paesaggistico ed ambientale da sempre nelle corde dell’associazione, il sodalizio che raggruppa commercialisti ed avvocati, passava ai raggi x gli aspetti economici e finanziari, sollevando una serie di quesiti sull’assetto societario e rilevando la presenza di progetti identici presentati in altre località italiane da “società gemelle”.

Il comune di Vasto, dal canto suo,  sollevava il problema dell’impatto visivo e delle ripercussioni che l’intervento potrebbe avere sull’attività della pesca locale. Non ci sono solo contrari.   Tra i favorevoli ci sono Legambiente e Augusto De Sanctis del Forum H2O. L’impianto è formato da 54 aerogeneratori posti su piattaforme galleggianti e pale alte circa 300 metri,  per una potenza pari a 800 Mw. Se dovesse andare in porto  l’impianto sarebbe il primo del genere in Abruzzo, ma in Italia sono tanti i progetti – spesso fotocopia – presentati in questi mesi a dimostrazione che c’è una vera e propria corsa alla realizzazione di questi parchi marini. Stiamo parlando di investimenti di miliardi di euro da parte di società appena costituite, spesso inattive,  con capitali sociali irrisori.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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