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Capodogli spiaggiati, il racconto di 10 anni fa

L’avvistamento, il tam tam e la mobilitazione di centinaia di persone accorse sulla spiaggetta di Punta Penna. Si è aperto con  l’emozionante racconto di Maurizio Spadaccino, surfista e membro fondatore del Comitato Litorale vivo,  il Festival dei capodogli organizzato dal comune di Vasto con la collaborazione di enti ed associazioni.  Era  il 12 settembre 2014, esattamente dieci anni fa, quando Spadaccino diede per primo l’allarme sullo spiaggiamento di sette capodogli, quattro dei quali si salvarono e ripresero il largo grazie alla generosa mobilitazione di centinaia di persone. Un evento eccezionale che ancora oggi riempie di emozione. Non potendo essere presente Spadaccino, il suo racconto è stato letto da Manuela Petroro della Nuova Libreria di piazza Barbacani, teatro poco dopo della presentazione del romanzo “crime” a sfondo naturalistico “Hood tre in uno” di Stefano Taglioli. Sono state le prime battute del Festival dei capodogli che in occasione del decimo anniversario dello spiaggiamento offre un programma ricco di eventi, tra i quali la cerimonia di intitolazione di un viale ai capodogli nella riserva di Punta Aderci, seguita dalla liberazione simbolica di una tartaruga marina, a cura del Centro studi cetacei, e una tavola rotonda intitolata “Ritorno al mare: Lo spiaggiamento dei capodogli di Vasto, 10 anni dopo”. Parteciperanno vari enti scientifici e naturalistici, tra cui università, WWF e istituti zooprofilattici.

«Vasto accoglie con entusiasmo il festival, perché quello che si verificò nel settembre 2014, fu un evento eccezionale, che ha segnato la comunità per la drammaticità dello spiaggiamento”, commenta la vice sindaca Licia Fioravante, “e ci ha colpiti ancora di più perché durante quella giornata,  grazie alla collaborazione di tanti cittadini che sono accorsi sulla spiaggia di Punta Penna e alla loro determinazione  e sensibilità, si riuscirono a salvare quattro  dei sette capodogli. Questo evento per noi rappresenta un inno alla vita, quella che grazie al senso di comunità che ha contraddistinto l’azione sinergica di tanti sconosciuti arrivati su quella spiaggia, è stata preservata con il salvataggio di quattro cetacei. Ringraziamo ancora oggi il Centro Studi Cetacei, Nicolino Natarelli che ha messo a disposizione il suo peschereccio per l’operazione di salvataggio, la Asl, e i tanti altri che sono intervenuti. Quattro sono le parole d’ordine legate a questo evento: ricordare, ringraziare, tramandare ed educare”, conclude Fioravante. 

Per l’assessore all’ambiente Gabriele Barisano “il nostro intento è quello di non far perdere la memoria in merito a questo evento tragico che ha colpito per sempre la coscienza di tutti coloro che erano lì e che hanno dato il proprio contributo per preservare la vita dei sette capodogli spiaggiati”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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