“Tutto tace nella Casa Lavoro di Vasto, potrebbe trapelare che ormai gli anni bui siano alle spalle niente di più falso, a parte l’assegnazione di un nuovo Comandante di Reparto per sostituire chi giustamente per motivi di età anagrafica si appresta alla meritata pensione e al rientro del Direttore titolare dopo un lungo periodo di convalescenza, rimangono sempre gli stessi ormai arcinoti problemi di fortissima carenza di personale di Polizia Penitenziaria e la presenza massiccia di internati con grossi problemi psicofisici, a tutto ciò va aggiunto da qualche mese a questa parte la presenza di internati e detenuti di una certa pericolosità sociale di una certa valenza visto il loro curriculum criminale di tutto rispetto, gli stessi avendo notato la scarsa presenza di personale ( si continua a fare servizio in quattro nel turno di notte e cinque in quello pomeridiano su una conta generale che si attesta sulle 100 unità circa tra Casa Lavoro e Sezione Circondariale ), riescono ad ottenere tutto ciò che vogliono che vanno aldilà delle regole che la legge prevede, basta minacciare il personale di ricorrere ai soliti espedienti di autolesionismo o addirittura arrivare al danneggiamento di suppellettili, quadri elettrici, televisori e quant’altro pur di arrivare all’obbiettivo non previsto dalla legge, personale di Polizia Penitenziaria e vertici della struttura Vastese per quieto vivere costretti alla resa pur di non peggiorare la precaria situazione.
A quasi un anno della protesta pacifica in piazza Barbacani e dal consiglio comunale straordinario voluto fortemente dal primo cittadino di Vasto, Dottor Francesco Menna, nulla è cambiato, ricordiamo nell’occasione la presenza di alcuni esponenti politici tra onorevoli e senatori da remoto e, consiglieri regionali in presenza ma nessuno ha mosso un dito per la Casa Lavoro di Vasto e, ancora la riunione in Prefettura a Chieti a novembre 2023, dinanzi a sua eccellenza il Prefetto Dottor Mario Della Cioppa.
A metà settembre dovrebbero prendere servizio, il condizionale è d’obbligo, 12 unità trasferite a domanda presso la struttura di Contrada Salotto, andrebbero a rimpiazzare le 10 unità perse nell’ultimo anno tra pensionamenti anticipati, di vecchiaia e riformati perché non più idonei al
servizio, morale tutto rimarrà allo stato attuale, tutto sulle spalle sulle solite facce note che assicurano il sevizio rinunciando a ferie, riposi ricoprendo 3/4 posti di servizio con inevitabile aumento dello stress da lavoro correlato”.
il segretario locale
Giovanni Notarangelo