L’amministrazione comunale sostiene che il dipinto raffigurante l’Ulisse dantesco non si possa salvare, ma l’opposizione vuole vederci chiaro. Mentre ieri è iniziata la demolizione della scuola media Paolucci – al cui interno è presente l’affresco – infuria la polemica.
“Per verificare la situazione ho chiesto immediatamente di acquisire le relazioni tecniche”, spiega il capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia, Vincenzo Suriani, “che spero mi vengano consegnate in tempi ragionevoli. Nel frattempo, dopo dieci mesi di ritardo si inizia a demolire, proprio mentre a 100 metri di distanza ricominciano le lezioni scolastiche”.
La polemica è sul dipinto realizzato sul muro nel 1965 dal pittore vastese Nicola D’Adamo che raffigura l’Ulisse dantesco. L’appello lanciato in questi giorni dal professor Orlando Raspa per il suo recupero in vista della successiva ricollocazione nel nuovo edificio non può essere raccolto, secondo l’amministrazione comunale.
Per la vice sindaca Licia Fioravante “i problemi sarebbero di natura tecnica. Sono stati interpellati numerosi tecnici tra architetti, ingegneri e restauratori. Ognuno di loro ha rimesso all’amministrazione una relazione con la quale spiega che ci sono motivi tecnici oggettivi che impediscono di recuperare il dipinto. Il rischio è quello di spendere tanti soldi, 72mila euro, senza avere garanzie che il dipinto possa poi essere trasferito nella nuova scuola integro e senza alcun danneggiamento”.
Intanto mercoledì è iniziato la demolizione della scuola, un altro pezzo di storia della città che sta cadendo a pezzi sotto i colpi delle ruspe. Al posto del vecchio edificio verrà costruito un nuovo plesso scolastico, più piccolo, ad altissima prestazione energetica, dotato solo di nove classi.
Anna Bontempo (Il Centro)
