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Si chiamerà “Ciclovia delle Fonti” e collegherà il Bosco di Don Venanzio con Pollutri

Una pista ciclabile,  lunga una decina di chilometri,  che collegherà il Bosco di Don Venanzio con il borgo.  Si chiamerà “Ciclovia delle Fonti” l’infrastruttura che il Comune di Pollutri dovrà realizzare grazie ad un finanziamento di 1.490.000 euro. 

“Durante la precedente amministrazione abbiamo partecipato ad un bando ministeriale per l’attrattività dei borghi che è stato finanziato”, spiega il sindaco Luigi Gizzarelli, “si tratta di un progetto pilota che consentirà di portare i cicloturisti che frequentano la nostra riserva nel borgo. Abbiamo quindi ideato una ciclovia, il cui percorso passa attraverso i sentieri e le campagne del nostro paese,  che collega il Bosco con il centro storico. Si chiama Ciclovia delle Fonti perché attraversa tre fonti storiche del nostro territorio: Fonte San Silvestro, Fonte Vecchia e Fonte San Barbato. Abbiamo  2/3 anni di tempo per completare il progetto e realizzare l’opera. Con questa nuova infrastruttura vogliamo proseguire la valorizzazione del territorio”, aggiunge  il sindaco. 

Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha festeggiato il 25° anniversario della istituzione  del Bosco di Don Venanzio avvenuta nel 1999. In occasione della importante ricorrenza è stata apposta una targa all’ingresso dell’area protetta che rappresenta uno degli ultimi lembi di foresta planiziale della costa adriatica. Hanno partecipato alla cerimonia il sindaco Gizzarelli, l’ex primo cittadino Nicola Mario Di Carlo,  e i consiglieri regionali Francesco Prospero e Nicola Campitelli.  Ma come è nata l’idea di istituire una riserva? 

“Innanzitutto ci furono gli studi del professor Pedrotti che negli anni Settanta intuì l’importanza di questo luogo”, ricorda il sindaco, “dobbiamo inoltre rimarcare e dare il giusto riconoscimento a chi prima di noi acquistò il casolare e il bosco dalla famiglia Di Virgilio, comprati nel 1986 dall’allora sindaco Carlo D’Agostino. Successivamente è partito l’iter di riconoscimento della riserva naturale  e nel 1999 è stata istituita. In occasione del venticinquennale abbiamo apposto una targa come riconoscimento a chi, prima di noi, ha intuito le potenzialità di questo luogo. Ad oggi il Bosco di Don Venanzio rappresenta una risorsa per l’intera comunità. Un riconoscimento và dato anche a tutte le amministrazioni che nel corso degli anni si sono succedute facendo crescere questa riserva che oggi è un fiore all’occhiello, una attrazione turistica per tutto il territorio. Negli ultimi anni abbiamo registrato un aumento esponenziale di visitatori”, rimarca Gizzarelli. 

Della gestione del Bosco di Don Venanzio, che viene molto utilizzata per feste ed altre iniziative,  si occupa Legambiente con il supporto (per la parte commerciale) della cooperativa Green Willi.   

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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