Quarantasei lecci secchi e tre tagliati di netto. Strage di alberi nella riserva naturale “Marina di Vasto”, la seconda presente nel territorio comunale. In quell’area, che dovrebbe essere sottoposta a particolare tutela per la presenza di habitat naturali protetti, il patrimonio arboreo si è drasticamente ridotto. Nel corso di un recente sopralluogo sono stati censiti 46 lecci completamente secchi, cioè oltre il 50% di quelli messi a dimora nei mesi scorsi dopo l’abbattimento di circa 75 pioppi, sul presupposto che le loro condizioni statico-strutturali, oltre a problemi di natura fitopatologica, non garantivano la sicurezza dei frequentatori della pista ciclabile da poco sistemata con un nuovo tappetino verde.
L’amministrazione comunale ha cercato di sopperire al taglio degli alberi con la messa a dimora di circa 80 lecci adulti, alti due metri, posizionati lungo la ciclabile che collega Vasto con San Salvo. Una operazione a costo zero per le casse municipali, in quanto frutto di un accordo con una società. Nel giro di pochi mesi oltre il 50% degli individui arborei messi a dimora a marzo si è seccato. In aggiunta proprio in queste ore è stato segnalato il taglio netto di tre lecci sani nel tratto di pista nei pressi dell’Hotel Rio.
L’assessore all’ambiente Gabriele Barisano ha chiesto agli uffici di effettuare un sopralluogo.
“Per quanto riguarda un gruppo di lecci secchi abbiamo individuato la causa”, spiega l’assessore Barisano, “ si tratta di quelli messi a dimora più a sud, le cui radici sono andate probabilmente incontro ad asfissia grazie alla presenza di ristagno d’acqua nel terreno. Per gli altri alberi abbiamo invece il sospetto che sia stata la mano dell’uomo. Infatti in questi mesi ho ricevuto diverse telefonate di protesta da parte di chi abita in quella zona e che si lamentava per la presenza dei lecci a loro dire troppo alti. Gli alberi secchi verranno sostituiti”.
Per quanto riguarda invece i tre lecci sani il cui tronco è stato reciso con un taglio netto, Barisano, che è intenzionato a inoltrare un esposto ai carabinieri forestali, sta aspettando le verifiche dei tecnici comunali. Di sicuro si resta basiti e sconcertati di fronte a simili comportamenti, davvero difficili da comprendere. Inutile dire che dopo il taglio dei pioppi e la messa a dimora dei lecci, il paesaggio nell’area protetta, risulta completamente modificato. Sull’abbattimento degli alberi nella riserva naturale, eseguito senza indagini strumentali, ma solo sulla scorta di una valutazione visiva, ci furono a suo tempo non solo le voci contrarie delle associazioni, in primis il Wwf, ma anche delle minoranze che portarono la discussione in aula.
Anna Bontempo (Il Centro)