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Capodogli spiaggiati, effettuato il sondaggio per recuperare i resti. Tessuti molli ancora presenti potrebbero compromettere l’operazione


Condotta oggi, 26 settembre 2024, la prima verifica delle condizioni degli scheletri dei capodogli spiaggiati dieci anni fa sull’arenile di Punta Penna.

«Abbiamo individuato i resti nel punto esatto in cui erano stati depositati, suddivisi in diverse parti. Siamo riusciti a estrarre due vertebre dalla zona caudale dello scheletro di un capodoglio. La valutazione è positiva: le ossa sono in ottimo stato e idonee per essere recuperate. Tuttavia, il principale ostacolo è la presenza ancora significativa di tessuti molli in decomposizione, che al momento impedisce il recupero completo degli scheletri in sicurezza. Sarà dunque necessario attendere prima di procedere con il recupero completo», dichiara il presidente del Centro Studi Cetacei, il dottor Vincenzo Olivieri.

«Abbiamo rispettato l’impegno di effettuare il sopralluogo, come annunciato nei giorni scorsi in occasione del Festival dedicato ai Sette Capodogli», hanno dichiarato il sindaco Francesco Menna e l’assessore all’Ambiente Gabriele Barisano. «Il presidente del Centro Studi Cetacei, Vincenzo Olivieri, ci ha consigliato di aspettare, per garantire che il recupero possa avvenire in totale sicurezza e tutelare gli scheletri, che, da quanto rilevato, si trovano in condizioni eccellenti».

L’assessore Barisano ha poi aggiunto che «stabilito che l’operazione è ancora possibile, bisogna iniziare a lavorare per trovare i finanziamenti per progettare e finalizzare il recupero di tutti gli scheletri per realizzare un museo dove esporli».

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