Due anni e sei mesi di reclusione. E’ questa la condanna inflitta dal tribunale di Vasto ad un quarantenne del Vastese finito in giudizio per maltrattamenti in famiglia. La pubblica accusa aveva chiesto 4 anni, ma il collegio ha tenuto conto del recupero dell’imputato finito nei guai a causa dell’alcol. I difensori dell’uomo, gli avvocati Fiorenzo Cieri e Filippo Di Risio non si accontentano e preannunciano ricorso in appello.
A rendere violento il quarantenne era stato l’abuso di alcool. Il suo comportamento oltre a spaventare i tre figli gli era costato la perdita della patria potestà e due procedimenti penali , uno davanti al tribunale per i minori dell’Aquila e uno davanti ai giudici del tribunale di Vasto.
Pur di non perdere i figli l’uomo ha accettato di curarsi e grazie alle cure del Sert e di altri specialisti, è riuscito a venire fuori dall’inferno . Il tribunale per i minori preso atto delle nuove condizioni dell’uomo, gli ha ridato i figli rispettivamente di 16, 12 e 10 anni. Il quarantenne martedì ha affrontato i giudici del tribunale di Vasto. I magistrati pur tenendo conto della trasformazione dell’uomo non hanno potuto ignorare gli episodi che avevano spinto il secondogenito a denunciare quello che accadeva fra le mura domestiche.
La vicenda era venuta fuori quando il bambino è finito all’ospedale Bambin Gesù di Roma. Erano stati proprio i medici del nosocomio della capitale a raccogliere le rivelazioni del bambino avvertendo forze dell’ordine e magistratura . Come detto le verifiche avevano portato ad aprire due fascicoli contro il padre violento, uno all’Aquila e uno a Vasto. L’ accusa di maltrattamenti in famiglia prevede pene severe : l’imputato ha rischiato dai 4 agli 8 anni di reclusione.
Paola Calvano