A Chiauci purtroppo piove poco e si tratta di piogge torrenziali. Il risultato è che la diga, l’imponente invaso che fornisce acqua al Vastese, è ancora a secco. Il sopralluogo fatto nei giorni scorsi nell’invaso conferma la situazione di criticità. Rispetto a pochi mesi fa lo scenario è completamente mutato . La siccità ha inferto un colpo durissimo . Allo stato attuale l’acqua è ancora poca. Il Consorzio di bonifica sud prendendo atto della situazione anticipa i lavori di impermeabilizzazione. Certo è che chi sperava che con l’arrivo delle piogge , la situazione sarebbe tornata subito alla normalità deve fare i conti con una realtà ben diversa.
” L’acqua al momento “, spiega il presidente del Consorzio di bonifica sud, Nicolino Torricella ” è al di sotto delle paratie a causa delle piogge scarse. Nell’interno non piove . Dei 300 litri di acqua al secondo disponibili , 200 litri vanno al fiume Trigno, 100 vengono dati all’Arap per la potabilizzazione . Dal 1 settembre non viene più data acqua al settore agricolo “.
I capricci meteo hanno creato non pochi problemi . Stando al cronoprogramma la diga di Chiauci dovrebbe andare a pieno regime nel 2026 . I lavori di ultimazione dell’impianto proseguono. La risorsa idrica proveniente dall’invaso di Chiauci è atteso da tutto il Vastese. Nel 2023 il Consorzio ha lavorato nell’implementazione e realizzazione dei lavori di messa in sicurezza mediante l’utilizzo dei fondi Fsc, fondi per lo sviluppo e la coesione. Il campanello d’allarme è scattato a luglio. Il livello della diga di Chiauci si è abbassato in maniera preoccupante. All’inizio del mese si è riunito in videoconferenza il Comitato di coordinamento delle opere connesse all’utilizzazione delle acque del fiume Trigno, su richiesta dell’Ersi (Ente regionale servizio idrico).
La Giunta regionale d’Abruzzo ha subito dopo approvato, su iniziativa del vicepresidente assessore con delega al Sistema Idrico, Emanuele Imprudente, una delibera che ha autorizzato il Consorzio di Bonifica Sud-Vasto, ai soli fini idropotabili e fino al 31 ottobre 2024, nonché come richiesto da Ersi, di approvvigionamento idrico in caso di carenza o di emergenza idrica. La speranza di tutti è che si possa tornare presto alla regolarità.
Paola Calvano