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Casalbordino, Filippo Marinucci sfida la Sasi

Il sindaco di Casalbordino Filippo Marinucci si fa promotore della campagna ” Ridate ai Comuni il servizio idrico”. Marinucci chiede agli enti preposti di programmare una gestione diversa da quella attuale. Pare che a provocare l’ultimo blach out idrico sia stata una nuova falla nelle condotte.

A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.

” Il fatto andava comunicato per tempo dalla Sasi per dare al Comune e alla popolazione il tempo di organizzarsi ed evitare disagi . Così non è stato “, protesta il primo cittadino . “Manca una adeguata programmazione . I sindaci sono costretti a giustificare ai cittadini lacune di cui non sono responsabili . A questo punto è giusto ridare a noi la gestione del servizio . Se dovesse accadere qualcosa saremmo responsabili ma in ogni caso governeremo la risorsa idrica a disposizione tenendo conto delle esigenze del territorio e della popolazione . Per esempio, è assurdo dare acqua alla riviera e toglierla al paese in un periodo in cui la riviera è vuota “, attacca Marinucci .

La sua proposta è pienamente condivisa dal sindaco di Monteodorisio , Catia Di Fabio. ” Ha ragione Marinucci . Siamo ad ottobre , non ci sono più turisti , è piovuto ma a Monteodorisio hanno ridotto l’erogazione idrica . Dalle 19 la sospensione del servizio è stata anticipata alle 17. Tutto questo mentre le rotture e la dispersione idrica continuano ad essere abbondanti “.

Il sindaco di Casalanguida, Luca Conti, preferisce non pronunciarsi e spiega perchè. ” E’ stato presentato un esposto in procura e sono in corso delle indagini “.

Emanuela De Nicolis, sindaco di San Salvo , non approva la proposta. ” La risorsa della gestione idrica così importante per la collettività non può essere in capo ai singoli Comuni . La scelta di delegare ad un ente terzo la gestione è prevista dalla legge regionale n2 del 1997. da qui la nascita della Sasi nel 2002. Diverso è il discorso sulla qualità della gestione dell’ente . La rete è vetusta . C’è bisogno di progettazione e programmazione. E’ su questo che i sindaci devono far sentire la loro voce “.

Nino Di Fonso, sindaco di Torino di Sangro ritiene che la gestione idrica da parte dei Comuni comporti un notevole dispendio di energie.” L’importante non è la gestione “, dice Di Fonso ” ma il saper fare . Bisogna partire da una programmazione e successiva realizzazione delle condotte rinnovate che dalle sorgenti possano arrivare alle case di tutti gli utenti “.

Critico sulla proposta di Marinucci, il sindaco di Villalfosina, Mimmo Budano.” I Comuni non hanno la possibilità di gestire nulla. Ammesso che fosse giuridicamente possibile , la gestione del ciclo dell’acqua non può essere fatta a livello periferico ma solo con una visione d’insieme . Usciamo da questo equivoco di fondo : la gestione non deve tornare ai Comuni . La gestione è dei Comuni anche oggi. E’ l’attuale organizzazione che non va . Io sono per far funzionare le cose”.

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