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Rubano nella casa di un’anziana: in 4 condannati dal tribunale di Vasto a 5 anni ciascuno

Truffare e raggirare a scopo di profitto è un reato che purtroppo continua a mietere molte vittime anche nel Vastese . Nel mirino dei truffatori ci sono soprattutto le persone anziane e più fragili. I magistrati del Tribunale di Vasto hanno deciso di essere inflessibili e usare il pugno di ferro con chi commette furti con astuzia e destrezza provocando danni materiali e psicologici alle vittime.

A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.

Il giudice Tito Antonino ha condannato per questo con una severa condanna quattro imputati accusati di furto con astuzia. I quattro sono stati condannati a cinque anni di carcere a testa. Il pm, Iaia Marino, al termine della propria requisitoria aveva chiesto per loro 6 anni di carcere. I difensori dei quattro condannati  gli avvocati, Isabella Mugoni, Alessandro Orlando, Marco Zanna ed Emanuele Calista, hanno preannunciato ricorso in appello.

La vicenda che ha trascinato S.B. 31 anni di Vasto, M..S. 28 anni di Pescara, S.B. 51 anni di Vasto e L.S. 58 anni di Pescara sul banco degli imputati è simile a tante storie narrate quotidianamente dalla cronaca. Il quartetto architettando un piano si era introdotti a casa di M.E.M. un anziana signora di Vasto ed era riuscito a portarle via tutti gli oggetti in oro che la donna aveva. L’anziana aveva custodito i monili in diverse confezioni conservate in un cassetto della camera da letto. Il valore dei preziosi è stato quantificato in diecimila euro. Ad entrare per prima a casa della donna era stata M.S..

La ragazza fingendo si essere una vecchia conoscenza, gentile e affabile era riuscita a convincere e distrarre la padrona di casa. L’anziana non si era accorta che la porta di casa non era stata chiusa. Mentre M.S. intratteneva la vittima in soggiorno , gli altri tre entravano nell’appartamento e una volta arrivati in camera da letto si appropriavano dei monili.

Dopo “il colpo” il quartetto si era allontanato a bordo di una Fiat 500. Un particolare rimarcato dai giudici e che ha influito sulla sentenza è stato il fatto che il gruppo aveva approfittato di una persona che a causa dell’età non avrebbe potuto difendersi.

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