La Pro Vasto rischia di non scendere in campo a Pontevomano, domenica pomeriggio, nel settimo turno del campionato regionale di Eccellenza. Motivo: non avrebbe i soldi per fare la trasferta. Oltre a non avere un allenatore da diversi giorni. Oltre a non avere gran parte dei giocatori che hanno iniziato la stagione lo scorso fine agosto. Oltre a non avere mai avuto, da diverso tempo a questa parte, un progetto serio. Ormai lo pensano tutti e cominciano a dirlo anche in tanti.
E’ chiaro che nei prossimi giorni ci sarà tempo per discutere sulla fine del calcio in città. Come ci sarà tempo per capire come mai una città come Vasto non riesca ad affrontare nemmeno un modestissimo campionato regionale di Eccellenza. Insomma, la cosa non sembra interessare più a nessuno, eccezion fatta a quei pochi tifosi che ancora credono nella propria squadra del cuore.
Il problema, ad oggi, non sembra di facile soluzione: perchè in città non ci sono persone interessate a fare calcio. Perchè chi era o chi potrebbe essere interessato a farlo non è credibile, non ha risorse, non ha alcuna voglia. Di fatto, non ha alcun interesse.
Dicevamo di quei pochi tifosi che hanno a cuore le sorti della propria squadra del cuore. Ad oggi chiedono al Presidente Raffaele Esposito di farsi da parte. Come non dar loro ragione visto che la nuova dirigenza è già in affanno?
Il problema, però, è anche un altro: come si chiede a Raffaele Esposito di farsi da parte, bisognerebbe chiedersi perchè ha rilevato la Pro Vasto, perchè la città, la scorsa primavera, non è riuscita ad esprimere un presidente locale ed una nuova dirigenza in grado di portare avanti il calcio in città e perchè, ad oggi, la squadra rischia di non scendere in campo a Pontevomano, perdendo a tavolino sia la partita che la faccia.
Tanti interrogativi che trovano una sola risposta: perchè il calcio a Vasto è finito.
