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La famiglia Dem si ingrandisce: “Sinistra per Vasto” verso il Pd

Paola Cianci, assessore comunale della lista civica “Sinistra per Vasto”,  sarebbe in procinto di fare ingresso nel Pd. E non sarebbe sola: a farle compagnia potrebbero esserci altri esponenti della compagine civica che alle elezioni amministrative del 2021 ha sostenuto la riconferma del sindaco Francesco Menna.

Primo fra tutti il consigliere comunale e coordinatore cittadino di “Sinistra per Vasto” Francesco Del Viscio, ma della partita potrebbe essere anche Mario Enrico Testa.

Cianci, che il 24 settembre scorso è stata eletta alla presidenza della nuova associazione politico-culturale “25 aprile Abruzzo progressista”, ha da alcuni mesi instaurato una fitta interlocuzione con i vertici provinciale e regionale del partito democratico, oltre che con quelli locali. La conferma arriva proprio da Leo Marongiu, coordinatore del Pd della provincia di Chieti.

“L’assessore Cianci ha mostrato interesse ad una eventuale adesione al Pd”, dice Marongiu, “con l’apertura della fase congressuale nel mese di novembre, che interesserà il 90% dei circoli cittadini, ci sarà l’opportunità, per chi è interessato, di aderire. Per quanto mi riguarda le porte sono spalancate: il Pd deve essere un partito inclusivo”.

Il congresso cittadino è particolarmente atteso a Vasto, dove a tenere le redini del circolo è Simone Lembo, a suo tempo dimissionario, che deve fare i conti con una serie di malumori interni. Risale a qualche giorno fa la notizia delle dimissioni di un esponente storico, l’avvocato Fabio Giangiacomo, che è uscito dal direttivo del Pd, comunicando  le sue dimissioni irrevocabili al segretario cittadino Lembo, al coordinatore regionale Daniele Marinelli e ai parlamentari Luciano D’Alfonso e Michele Fina. 

Le ragioni, alla base di tale decisione che sembra covasse da tempo,  sono prettamente politiche e hanno a che fare, come lo stesso Giangiacomo conferma, con la gestione del partito a livello locale. Tra l’altro le dimissioni dal direttivo di Giangiacomo (che in ogni caso resta nel Pd), sono  arrivate all’indomani della notizia, anticipata dal Centro, della ormai imminente nomina a direttore generale del Civeta di Manuele Marcovecchio (Forza Italia).

L’ex consigliere regionale e presidente della seconda commissione, è risultato primo della graduatoria nell’ambito della procedura concorsuale attivata dalla società di capitali, in procinto di tornare ad essere Consorzio per non perdere i fondi del Pnrr, pari a 35 milioni di euro. Ma non sarebbe l’unica motivazione. Giangiacomo fa parte di quel gruppo del Pd che alle primarie del partito ha votato per la Schlein e che, in questi mesi, ha manifestato a più riprese un forte malumore.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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