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Civeta, Corte dei Conti in campo su assetto amministrativo e fondi

Dal consiglio d’amministrazione alla nomina del direttore generale, con particolare riferimento ai costi sostenuti, agli incarichi conferiti e alle misure correttive adottate rispetto agli obblighi di trasparenza. La Corte dei Conti – sezione regionale di controllo per l’Abruzzo – torna ad accendere i riflettori sul Civeta.

Con una nota inviata alla società e ai comuni-soci, i giudici contabili chiedono conto di una serie di criticità. Lo fanno a distanza di dieci mesi  da un precedente intervento che risale a dicembre 2023  e con il quale  chiedevano chiarimenti sull’assetto amministrativo collegiale – cioè un Cda a cinque – al posto di quello monocratico (amministrativo unico).

Mentre infuria la polemica sulla assunzione del direttore generale nella persona dell’ex consigliere regionale di Forza Italia Manuele Marcovecchio, risultato primo della graduatoria e le assemblee civiche si accingono a votare per la trasformazione regressiva da società di capitali a Consorzio per salvare i fondi Pnrr, i giudici contabili tornano alla carica e chiedono di conoscere le misure adottate in ordine ad una serie di  problematiche già segnalate in una nota dello scorso mese di dicembre. Le richieste di chiarimenti riguardano: l’assetto amministrativo, le azioni finalizzate a garantire il controllo analogo, la gestione dei fondi Pnrr e lo stato di avanzamento dei progetti.

Considerato il risultato negativo registrato anche con il bilancio d’esercizio 2023”, scrivono i magistrati contabili Giovanni Guida e Andrea Di Renzo, “si chiede di relazionare sulle misure di efficientamento adottate, anche a livello organizzativo e di contenimento dei costi, al fine di riportare in equilibrio la gestione finanziaria della società, nonché una prima proiezione sull’andamento della gestione nel corrente esercizio 2024”.

E poi il passaggio sul direttore generale sul quale la Corte dei Conti chiede le valutazioni “in ordine alla coerenza di tale scelta  gestionale, i costi sostenuti per la procedura selettiva, gli emolumenti previsti per la nuova figura, nonché la relativa copertura finanziaria nel bilancio della società”.

Ma non è tutto: i giudici contabili invitano il Civeta a “dettagliare i costi complessivamente sostenuti dalla società e dai comuni soci nel procedimento di trasformazione da Consorzio a società, le motivazioni e le misure correttive adottate in merito al grave e reiterato mancato rispetto degli obblighi di trasparenza gravanti sulla società, stante il mancato aggiornamento della relativa sezione del sito Internet del Civeta”. I tempi per fornire i chiarimenti richiesti sono strettissimi: quindici giorni dal ricevimento della nota, con l’avvertimento  che “in caso contrario la sezione si riserva di decidere allo stato degli atti”.

L’intervento della Corte dei conti arriva in un momento cruciale della vita del Civeta, in procinto di tornare ad essere Consorzio (a distanza di due anni dalla precedente trasformazione in società di capitali), per non perdere i fondi Pnrr pari a 35 milioni di euro.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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