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Franco Spina: “Il passaggio alla Zes unica ha fatto perdere un anno al porto di Vasto”

” Per le aziende della Val di Sangro, come per quelle di Vasto, San Salvo e Termoli, il porto di Vasto quale Hub per la logistica e il trasporto delle merci è una vera opportunità”.

A sostenerlo, ieri mattina, alla collega Paola Calvano del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è Franco Spina, segretario generale della Cgil . Non solo gli imprenditori, ma anche i sindacati sono preoccupati per quello che accade a Punta Penna . I lavori di ampliamento finanziati e appaltati non partono.

” Peccato “, rimarca Spina “Vasto ha i fondali di 13 metri ma manca di attracchi adeguati e banchina adeguata”.

Il segretario della Cgil è preoccupato e spiega perchè.

“Sulla situazione delle infrastrutture c’è molto da dire e la situazione complicata dell’ automotive e non solo, ha nella mancata realizzazione delle opere un punto debole. La competitività di un territorio passa anche attraverso la sua capacità di connettersi con il resto dei mercati. I vari piani presentati dalla Regione dal 2019 ( 45 milioni per il piano triennale opere pubbliche sistema portuale abruzzese Ortona Pescara) , la zes 7 milioni e 650mila euro per Vasto per ampliare il molo e la banchina, passando per gli 8 milioni di Ortona sempre fondi zes, per il retro porto, sono ancora poca roba e in alto mare. Nel frattempo abbiamo perso 5 anni e le imprese sostengono costi aggiuntivi. Il Governo”, sostiene il sindacalista “ha fatto un grave errore nell’ accentrare a Roma tutte le zes e i progetti. Siamo rimasti fermi un anno solo per questo e adesso, molti progetti vanno rivisti. Così come la Regione ancora non scommette compiutamente sulla movimentazione delle merci via mare e quindi non è una priorità al momento. Le aziende sono più avanti della politica e ai pochi tavoli regionali ogni volta che poniamo il tema che le infrastrutture non sono solo quelle viarie e ferroviarie ma sempre di più quelle portuali per spostare grandi quantità di merci in tutto il mondo, non c’è ascolto. Eppure, per le aziende della Val di Sangro e per quelle del Vastese di Termoli avere il porto di Vasto quale punto focale per la logistica e il trasporto delle merci, sarebbe un trampolino . Basterebbe poco per creare una opportunità. Ne abbiamo parlato il primo maggio a San Salvo con l’ assessore Tiziana Magnacca, ma è ancora tutto fermo. Nel frattempo la crisi comincia a farsi sentire. L’ indotto automotive è già in crisi, l’ aumento della cassa integrazione lo dimostra, se non si accelera almeno per agevolare la capacità di spostamento delle merci sia delle materie prime che dei prodotti finali e avanzate proposte adeguate per agevolare il costo dell’ energia, vivremo periodi complessi. In Polonia e Ungheria il costo del lavoro e dell’ energia sono più bassi e le infrastrutture corrono ( in Polonia ci sono 13 Zes oltre che sgravi e incentivi) .

Noi rischiamo grosso”, conclude Spina . ” Occorre accelerare sul potenziamento del porto di Punta Penna e farlo in fretta”.

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