Il settore agricolo attraversa un periodo di crisi preoccupante. Mancanza di sostegni e di reddito spinge molti operatori agricoli ad abbandonare i campi . Un trend che aggrava il fenomeno della perdita di suolo fertile, dopo che negli ultimi 25 anni è già scomparsa una buona fetta della terra coltivata.
A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
E poi ci sono i cambiamenti climatici con periodi di siccità e caldo torrido che si alternano a precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. A confermare la crisi è il presidente del Consorzio di bonifica sud e della Cooperativa Eurortofrutticola del Trigno, Nicolino Torricella.
” Questo autunno a causa delle piogge scarse la produzione nei vigneti è calata del 50/60%. Produzione dimezzata anche per quanto riguarda le olive. Nei campi che hanno potuto sfruttare l’irrigazione con i pozzi, la situazione è meno grave. Questo dimostra che è necessario investire per avere acqua. Le autorità preposte devono impegnarsi per garantire l’acqua. Il Consorzio è impegnato ad ottenere il riempimento della diga di Chiauci “.
A causa del clima pazzo e della carenza di risorse per gli investimenti, il Vastese, come accade un pò in tutta Italia, ha perso quasi la metà della sua produzione di olio negli ultimi 30 anni, a favore di Paesi concorrenti come Spagna e Tunisia.
“Anche per questo “, ha aggiunto alla collega del Centro Torricella “sempre meno giovani hanno intenzione di coltivare, campi , vigneti e oliveti . Per evitare la fuga dalle campagne è necessario dare sostegno agli operatori e garantire il reddito.“