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Civeta, una riflessione di Camillo D’Amico

In questi mesi, dopo le elezioni comunali degli scorsi 8 e 9 Giugno, ho deciso di tacere ed assistere volutamente silente agli eventi.
Tacere non ha significato affatto condividere ma guardare e leggere le cose con serena obiettività.

A Cupello sono stato io, con il pieno consenso della famiglia, a decidere di rimanere fuori dalla contesa amministrativa locale e l’ho fatto per dare contezza e concretezza al necessario rinnovamento generazionale tanto, da altri, decantato ma per nulla praticato.

Ho dato vita in prima persona ad ‘Officina Cupello’, essendone il primo capogruppo consiliare, nella piena convinzione che riunificare le anime migliori civiche, di centro e sinistra era l’unica strada possibile per ridare a Cupello un periodo di buon governo dopo i disastrosi anni di guida del centro destra che hanno ridotto la cittadina con un bilancio in pre – dissesto, tasse e tributi al massimo, ridotta in uno stato di totale abbandono, ritardi colossali nella presentazione del nuovo PRG, isolata politicamente dal resto del territorio e governata da una classe dirigente autoreferenziale che amministra una comunità profondamente divisa sul principio arrogante del ‘nu sam nu’ dove, la ragioni altrui, sono solo, per loro, elementi di divisione e rancore.

Le elezioni hanno avuto un esito diverso da come speravamo ed i cittadini ci declamavano.

Dario Leone è stato un ottima sintesi e la squadra allestita la migliore possibile; poco è mancato per l’auspicata vittoria
Insisto nel dire ed affermare che, gli amici e compagni di viaggio che si sono staccati dall’iniziale comune progetto vincente, l’hanno fatto per ragioni di natura personale che nulla hanno a che fare con le questioni di contenuto e merito.

I fatti conseguenti confermano e non smentiscono questa mia analisi anzi, chi doveva aiutare a rafforzare la sintesi faticosamente trovata non ha umilmente e con spirito di servizio aiutato a ricompattare ma ha contribuito a dividere. Se ci fosse stato un aiuto disinteressato ad unire e non preservare i potenti e prepotenti interessi trasversali del ‘partito dei compari’ oggi, il centro sinistra, sarebbe classe di governo e non ancor di opposizione.

Ricordare questi fatti sono la giusta premessa per commentare anche i recenti e correnti relativi al consorzio CIVETA.
Officina Cupello, con me capogruppo consiliare, avanzò dubbi e perplessità sulla corsa a trasformare il consorzio in SRL pubblica in un Consiglio Comunale convocato agli inizi di Agosto del 2022; oggi che si fa marcia indietro, con i medesimi primi attori istituzionali, stride il fatto che le nostre obiezioni dell’epoca, unitamente alla mancanza di un chiaro piano industriale e di strategiche alleanze territoriali per un operatività sinergica con altri impianti del territorio, erano e sono scelte politiche sbagliate e di corto respiro.

I fatti recenti sono a dir poco raccapriccianti: non solo una frettolosa marcia indietro circa la figura giuridica (da SRL pubblica nuovamente a Consorzio) per difendere i promessi fondi del PNRR ma la scelta di inserire un ennesima figura dirigenziale come quella, inutile e costosa, del Direttore Generale.

Fortunatamente la nostra posizione è sempre stata chiara e senza alcun riferimento alle persone ossia riteniamo la stessa per nulla necessaria in quanto le competenze tecniche e professionali sono già insite nell’organico attuale del consorzio CIVETA tanto che, i progetti approvati e finanziati con i fondi del PNRR, sono da questi stati redatti.

Evidenzio però tre semplici aspetti al riguardo:
– € 100.000 per tre anni, rinnovabili pure, ad una figura che reputo inutile e dannosa oltreché dispendiosa a danno degli utenti già tassati al massimo (parlo dei cittadini di Cupello) a fronte di un bilancio del consorzio CIVETA in perdita che, per dare ossigeno alle proprie esigenze finanziarie, è costretto a ricorrere a conferimenti dei rifiuti extraconsortili. Questa enorme cifra da dare ad un Direttore Generale inutile e per nulla indispensabile è proprio utile spenderla a carico della collettività?
– per un ruolo così delicato ed in un comparto molto sensibile ad infiltrazioni della malavita non sarebbe utile avere figure con comprovate competenze nel settore;
– tante persone vivono con € 350 €uro di pensione al mese e devono rassegnarsi a sopprvvivere con queste magre risorse mentre, il Direttore Generale come previsto, guadagna 300 €uro al giorno. Chi amministra la cosa pubblica deve porsi eticamente anche il problema della giustizia sociale nel diritto ad una dignitosa vita di coloro che, direttamente o indirettamente, si governano.

In questo caso non mi pare questa sintesi riflessiva sia stata presa in considerazione.
Non entro nel merito del teatrino politico dei favorevoli e contrari perché è compito degli attori istituzionali di maggioranza e minoranza di ogni comune ma evidenzio, per quanto mi riguarda più direttamente, la totale mancanza di condivisione in questa delicata scelta di politica territoriale da parte del PD e del Centro Sinistra.

Sono stato capogruppo consiliare di minoranza per dieci lunghi anni a Cupello, tesserato al PD ma MAI ho avuto il piacere di poter condividere una discussione di merito sul CIVETA di qualsiasi natura salvo poi leggere comunicati stampa e decisioni di merito assunti da altri ed altrove.
Giusto, quindi, parlare di ‘guerra fratricida’ all’interno del Centro Destra ma, da quest’altra parte, quando e dove ci siamo visti ed incontrati per avere uniformi vedute???

Veramente, verrebbe da dire, chi è senza peccato scagli la prima pietra!!

Camillo D’Amico

 

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