L’accusa è grave: tentata corruzione di minore attraverso un social network. La ricostruzione dei fatti non ha deposto a suo favore. Un 24enne di Vasto ha rischiato di essere condannato ad una pesante pena per aver cercato di ottenere da una ragazzina, non ancora quattordicenne, materiale pornografico per poi indurla a compiere atti sessuali.
A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
Il codice penale parla chiaro: chiunque compie atti sessuali in presenza di minori di 14 anni è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Il difensore, l’avvocato Antonello Cerella, al termine di una puntuale arringa difensiva, è riuscito ad ottenere dal gup Anna Rosa Capuozzo la sospensione del processo con la concessione della messa alla prova, una modalità alternativa di definizione del giudizio penale.
Guai se durante la messa alla prova il ragazzo dovesse ricascarci. La vicenda, che ha avuto per protagonista e vittima l’adolescente, risale ad un anno fa. Se non ha avuto gravi conseguenze è solo grazie alla madre della ragazzina che ha scoperto i video ed i messaggi ed è subito intervenuta denunciando il 24enne.
