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Peppino Forte: “Fa discutere l’ipotesi di variante alla statale 16 bocciata dai tecnici comunali e rispolverata in questi giorni”

In questi ultimi giorni l’attenzione dei cittadini vastesi è concentrata sulle vicende relative all’ipotesi progettuale della Variante alla Statale Adriatica 16. Le notizie giunte da Pescara, dove giovedì scorso c’è stato l’ennesimo incontro nel tentativo di trovare una soluzione definitiva al problema, hanno sconcertato l’opinione pubblica vastese. In questi giorni tutti abbiamo letto dichiarazioni farneticanti che non hanno fatto chiarezza ma hanno reso ancor più incomprensibile quella che qualcuno si è affrettato a definire come la “soluzione giusta”.

Ai pifferai ed a coloro i quali avrebbero dovuto far sentire la loro voce in difesa di questa città e di questo territorio e che, invece, hanno preferito tacere, sarà bene riepilogare la lunga storia di questa tormentata vicenda.

Della Variante alla 16 si parla e di discute dal lontano anno 2005. In questo lungo lasso di tempo sono state elaborate diverse ipotesi progettuali sistematicamente bocciate dal massimo organo di questa Città: il suo Consiglio Comunale.

Vasto, varrà la pena ricordarlo, è una città turistica di ben 42 mila abitanti che vanta un panorama mozzafiato della costa, con una visione unica del Mare Adriatico apprezzata da turisti italiani e stranieri. Tra la parte alta dell’abitato e la Marina si snoda oggi la statale Adriatica 16 con problemi di inquinamento ambientale. pericolosità del tracciato e forte concentrazione di mobilità veicolare specie nel corso della stagione balneare.

I tecnici dell’ANAS hanno studiato diverse ipotesi progettuali:

Una galleria sotto l’abitato di Vasto dove è già presente un tunnel di ben 6 Km. di lunghezza della linea ferroviaria.

Un tracciato in rilevato sotto il cotone orientale della Città con arretramento della Statale sotto la panoramica e caratteristica balconata della Città. Progetto che creerebbe problemi di inquinamento acustico ed ambientale.

Un tracciato che si sviluppi alle spalle della città, ad Ovest, aggirando l’abitato ed agevolando il collegamento anche con i centri limitrofi. Questo tracciato prevedeva il collegamento tra i due caselli autostradali di Vasto Nord e Vasto Sud. Progetto elaborato dal prof. Montepara dell’Università di Parma e commissionato dalla Provincia di Chieti nell’anno 2005. Tale progetto è stato subito bocciato da ANAS.

Un progetto denominato “Variante di prossimità”, della lunghezza di 9,7 Km. dei quali 7,2 Km. ricadono sul territorio comunale di Vasto.

Tutti i progetti, le cartografie, le relazioni tecniche ed i costi degli interventi sono verificabili presso i competenti uffici comunali.

Le prime due ipotesi sono state fortemente osteggiate dai cittadini e dalle forze politiche presenti in seno al Consiglio Comunale della Città. Le delibere assunte all’unanimità nel 2017 e nel 2019 ne sono la riprova Del terzo rogetto abbiamo già detto.

Il progetto denominato “Variante di prossimità” è stato, inoltre, studiato, esaminato ed osservato dai funzionari e dai tecnici del Comune di Vasto che il 30 marzo del 2022 elaborarono una corposa relazione tecnica nella quale si legge testualmente:

“La soluzione minima prevede l’adeguamento della SS16 esistente nella sua sede attuale con l’obiettivo di ripristinare la funzione di ‘strada di scorrimento’, non potendo intervenire sulla sede viaria con eventuali allargamenti perché inserita in un conteso densamente urbanizzato. In tale tratto, che attraversa il centro abitato di Vasto Marina, ed è caratterizzato da un elevato traffico veicolare in particole modo durante il periodo estivo, si prevede esclusivamente di modificare i sensi di circolazione, con l’eliminazione della svolta in sinistra per tutte le direzioni di marcia nord-sud e viceversa, e la realizzazione di circolazione a senso unico, per quanto concerne le viabilità interferenti.

L’accesso al lungomare, per i veicoli provenienti da nord, viene garantito tramite l’utilizzo dello svincolo esistente in ingresso a Vasto Marina: i veicoli provenienti da sud accederanno da via Dalmazia oppure sfruttando via Sebenico e piazza Fiume.

Tale soluzione non consente comunque una diminuzione del flusso veicolare configurandosi unicamente come una ottimizzazione degli accessi esistenti e a complicare la circolazione interna di Vasto Marina, già attualmente critica nei mesi estivi”.

Inoltre i funzionari e tecnici comunali Monteferrante, La Palombara, Giammichele e Mastrangelo aggiungono:

“L’alternativa D(0) non raggiunge gli obiettivi del progetto di allontanamento del traffico dall’attuale sede vriaria della SS16, e non garantisce la separazione tra il flusso veicolare pesante e quello cittadino, già attualmente promiscuo. Tale alternativa comporta, inoltre, un peggioramento della viabilità di Vasto Marina, anche in considerazione del fatto che, l’eventuale realizzazione dei tratti 2 e 3, molto più veloci, determinerebbe il rallentamento del traffico e la congestione dello stesso nell’intersezione con il tratto, 1 effetto imbuto (ndr: l’innesto in prossimità del Ponte De Nardis meglio conosciuto dai vastesi come ponte “Tessitore”).

I Funzionari e tecnici comunali aggiungevano ancora: “Si ribadisce la contrearietà a qualsiasi ipotesi progettuale di percorso, anche a raso, che attraversi il costone orientale della Città di Vasto” e concludevano così la loro relazione:

“Si ritiene, viceversa, plausibile una alternativa che preveda l’allontanamento del traffico veicolare dalla SS16, dalla ‘via del mare’ della costa dei trabocchi, in linea con i piani urbanistici comunali e regionali in corso di approvazione, che hanno l’obiettivo di valorizzazione, dal punto di vista turistico ed ambientale, tale tratto di costa già attraversato dalla via verde.

A tal proposito si richiamano, per opportuna conoscenza, il Piano Attuativo della zona F8 del PRG (Piano Costa) in corso di redazione, che riguarda il territorio comunale a valle della SS16 e confinante con la stessa, dalla località Vignola a Vasto Marina, e che prevede la valorizzazione turistico/ricettiva della zona, ed il Progetto Speciale Territoriale della Regione Abruzzo della Costa dei trabocchi, in cui è inclusa la SS 16 come ‘strada panoramica della costa dei trabocchi'”.

Fin qui i pareri dei funzionari e dei tecnici.

Che cosa, dunque, ha fatto cambiare opinione a chi guida la Città. Quali e quanti elementi sono intervenuti per portare ad un ripensamento così eclatante? Quali sono i vantaggi che la nostra città potrebbe avere dalla realizzazione di una “variante di prossimità”? Ed infine: come si pensa di collegare la zona industriale di Piana Sant’Angelo con il bacino portuale di Punta Penna?

Tutte domande che attendono risposte.

Giuseppe Forte 

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