La priorità è il completamento della Via Verde. E su questo sono tutti d’accordo. Le opinioni contrastanti vertono su due visioni contrapposte: quella di chi vorrebbe realizzare lungo la pista ciclopedonale chioschi “perenni” e parcheggi e l’altra incentrata sulla salvaguardia e la tutela naturalistica.
Opinioni a confronto durante la tavola rotonda dal tema “Il punto sulla Via Verde” organizzato da comune di Vasto, Confesercenti e Cia nella Pinacoteca di Palazzo D’Avalos dove, a dire il vero, a scarseggiare sono stati soprattutto i sindaci della Costa dei Trabocchi. All’invito degli organizzatori hanno risposto solo Enrico Di Giuseppantonio e Fabio Caravaggio, primi cittadini di Fossacesia e Rocca San Giovanni.
Assenti i sindaci di Casalbordino, Torino di Sangro e San Salvo, Filippo Marinucci, Nino Di Fonso e Emanuela De Nicolis, il sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo con delega al turismo, Daniele D’Amario, l’assessore regionale all’agricoltura Emanuele Imprudente (che figuravano tra i relatori) e Francesco Menna, sindaco di Vasto e presidente della Provincia, fuori città per impegni istituzionali.
“I tempi si stanno allungando”, ha esordito Patrizio Lapenna, direttore della Confesercenti di Vasto, “il problema prioritario è il completamento della Via Verde, ma bisogna anche acquisire le ex stazioni ferroviarie. E’ poi necessario pensare alla gestione e alla manutenzione di questa importante infrastruttura. Sono favorevole ad un soggetto pubblico tra comuni, Provincia, Regione e Camera di commercio”.
E se l’assessore all’ambiente Gabriele Barisano ha auspicato “la massima sinergia tra gli enti e l’armonizzazione dei vari strumenti urbanistici esistenti”, il sindaco di Rocca San Giovanni, Caravaggio ha insistito sulla necessità di “cambiare le norme per dare la possibilità a chi vuole installare chioschi di non smantellarli dopo 180 giorni”.
Una visione che si scontra, inevitabilmente, con quella delle associazioni, il cui obiettivo prioritario è la tutela ambientale.
“L’elemento più importante è il territorio”, è l’opinione di Bianca Campli, presidente del Club per l’Unesco di Vasto, “la Via Verde è anche un volano culturale. Il rischio è creare una bretella ciclabile per persone che a Vasto non si fermano mai. E questo và assolutamente evitato”.
D’accordo sulla tutela ambientale anche Lino Salvatorelli, presidente dell’Arci. “Stiamo svendendo un capitale verde”, ha rimarcato, “lasciate perdere i chioschi e le aree panoramiche attrezzate. I servizi vanno fatti a monte della Via Verde, che và tutelata per la sua valenza ambientale”.
Nel corso dell’incontro sono intervenuti, tra gli altri, Alfonso Ottaviano, direttore provinciale Cia e Lido Legnini, direttore regionale di Confesercenti.
Anna Bontempo (Il Centro)