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Peppino Forte: “Sostenere l’ipotesi di Variante alla 16 sulle fondo Valli Cena e Treste è un suicidio”

L’articolo di apertura apparso ieri sulla pagina di Vasto del quotidiano Il Centro e stamane sul Nuovoonline merita una doverosa risposta per la importanza e la delicatezza dell’argomento affrontato e per programmare il futuro di questa nostra città in un’ottica di crescita e di sviluppo. Nel pezzo, a firma della collega Anna Bontempo, la vice Sindaca Licia Fioravante affronta il tema della viabilità sulla fascia costiera ed in particolare si occupa della Variante alla Statale Adriatica 16. 

Desta stupore e meraviglia la presa di posizione di una eminente rappresentante della Giunta Menna che sembra sposare la soluzione prospettata dalla Provincia di Chieti in occasione dell’incontro tenuto lo scorso 25 ottobre presso gli uffici della Regione Abruzzo con i tecnici dell’ANAS.

La Fioravante, come ha riferito nell’intervista, invita l’ANAS ad investire sul tracciato di Valle Cena arrivando a dichiarare: “L’ANAS stringe sulla variante a impatto zero. In quella occasione (ndr: la riunione di Pescara), ma si è trattato di una riunione interlocutoria nel corso della quale non è stato deciso nulla, abbiamo proposto una sorta di scambio”.

“Potremmo assentire alla realizzazione della variante ad impatto zero – aggiunge la Fioravante – laddove ci viene garantita la realizzazione della strada Valle Cena, cioè un arteria che andrebbe a collegare tutti i paesi dell’interno, permettendo una deviazione del traffico veicolare pesante dal casello autostradale, consentendo il famoso arretramento della zona industriale  perché ci sono dei terreni molto estesi per gli insediamenti produttivi, lontano dalla riserva naturale di Punta Aderci”.

Senza entrare nel merito sulla opportunità della presenza dell’Assessore ai Lavori Pubblici all’incontro di Pescara (ndr: la materia trattata mi sembra essere più di competenza dell’assessore all’Urbanistica ed Assetto del Territorio) viene da chiedere: la proposta formulata era stata preventivamente illustrata alle segreterie politiche dei gruppi di maggioranza?

Facendo parte, chi scrive, dell’attuale maggioranza amministrativa del Comune di Vasto, non posso non sobbalzare sulla sedia nel leggere le affermazioni dell’assessora Fioravante giacché in questi primi tre anni della seconda Giunta a guida di Francesco Menna mai i consiglieri comunali sono stati resi edotti di questa soluzione che la Provincia di Chieti ha buttato sul tavolo pescarese dello scorso 25 ottobre. Tante le riunioni dei gruppi di maggioranza senza mai approfondire una soluzione che – per i motivi da me già illustrati in precedenti interventi sugli organi di informazione – non può assolutamente essere presa in considerazione e che meriterebbe un’attenta e profonda analisi con il supporto di tecnici ed esperti di viabilità.

Fa specie che a sostenere questa soluzione sia la rappresentante più titolata del gruppo consiliare “Futuro e Sviluppo” che, come tutti sanno, è stato costituito e sostenuto dalla Comunità di Vasto Marina. Nella malaugurata ipotesi l’ANAS dovesse accettare il “compromesso” Vasto Marina subirebbe il danno maggiore con l’effetto “imbuto” che andrebbe a crearsi in prossimità della rotatoria prevista dai tecnici dell’ANAS a poche decine di metri dall’inizio del Viadotto De Nardis. Soluzione che cristallizzerebbe l’attuale situazione dal viadotto De Nardis fino a “Cuncarelle” senza parlare del lungo tratto di costa che dalla Marina si dipana fino a Punta Penna.

Tornare a ventilare l’ipotesi del trasferimento degli impianti produttivi presenti nella zona industriale di Punta Penna nella Piana del Cantalupo significa non rendersi conto dell’attuale disastrosa situazione finanziaria mella quale versa la nostra nazione. Chi finanzierebbe un investimento di proporzioni gigantesche? Se non ci sono i soldi per la realizzazione di una Variante degna di questo nome figuriamoci quale fine farebbe la proposta della delocalizzazione delle industrie da Punta Penna.

Ho la sensazione che molti pubblici amministratori non abbiano conoscenza e contezza del territorio in cui viviamo e di quello circostante.

Mentre attraverso questa nota invito il Sindaco a convocare con urgenza una riunione della maggioranza e del Consiglio Comunale per affrontare questo spinoso problema che, inevitabilmente dopo i dinieghi espressi negli anni passati dovrà tornare per forza di cose in Consiglio Comunale, invito il primo cittadino ad organizzare per  consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza un tour in autobus lungo i tracciati attuali di Fondo Valle e di Bonifica Sinello, Valle Cena, Treste e fondo Valle Trigno per verificare la lunghezza di quel tracciato proposto e i tempi di percorrenza necessari.

Giuseppe Forte

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