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Galimberti e l’amore, al Circus di Pescara lo spettacolo “L’amore è veramente un’opera d’arte?”

Ieri, il professor Umberto Galimberti è stato protagonista al Circus di Pescara con lo spettacolo “L’amore è veramente un’opera d’arte?”, un affascinante dialogo incentrato sul ruolo e la forma che l’amore assume nell’era della tecnica.

Il tema centrale dello spettacolo è l’amore che è indispensabile per la realizzazione dell’individuo, ma al tempo stesso risulta impossibile, poiché, in questo tipo di rapporto, non si cerca l’altro, ma la propria realizzazione personale. Da un lato, l’amore sembra essere diventato “l’unico spazio in cui l’individuo può esprimere davvero sé stesso, al di fuori dei ruoli imposti dalla società tecnicamente organizzata”; dall’altro, però, questo stesso spazio rischia di diventare il luogo della radicalizzazione dell’individualismo, dove le persone cercano nell’altro principalmente il proprio “Io”, e spesso portano avanti relazioni più per realizzare il proprio Sé che per coltivare un autentico legame con l’altro.

Nelle sue opere sull’amore, Galimberti esplora come l’acutezza del pensiero possa penetrare i meandri del sentimento e del desiderio, tracciando i mutamenti nelle dinamiche dell’attrazione, nel patto con l’amato/a, e nei percorsi del piacere, che vanno dall’onanismo alla perversione. Sullo sfondo, come un fantasma sempre evocato e rimosso, si muove quello che gli uomini, giustamente o meno, continuano a chiamare amore.

Umberto Galimberti, filosofo e psicoanalista italiano, pone al centro dei suoi studi la figura dell’uomo, che in una realtà dominata dalla tecnica, si percepisce come un “mezzo” nell’”universo dei mezzi”, sempre alla ricerca di un senso per la propria esistenza. Egli giunge alla conclusione che solo attraverso una “pratica filosofica” l’uomo possa orientarsi nel mondo della tecnica e trovare sollievo al disagio esistenziale. Non a caso Galimberti ha ricoperto incarichi di grande prestigio accademico, tra cui quello di professore associato e ordinario all’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Parallelamente, ha seguito un percorso di formazione psicoanalitica, diventando membro dell’International Association for Analytical Psychology. Autore di numerosi saggi e collaborazioni giornalistiche, Galimberti è stato per anni una presenza fissa su Il Sole 24 Ore e attualmente scrive per La Repubblica, trattando temi di attualità e cultura. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio internazionale “Maestro e traditore della psicoanalisi” nel 2002 e il Premio Ignazio Silone per la cultura nel 2011.

Dante Andrea Amicarelli

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