Acqua non potabile a Carunchio dove una ordinanza firmata dal sindaco Gianfranco D’Isabella ne vieta l’utilizzo per usi igienici ed alimentari. Il provvedimento risale al 20 novembre ed è scattato in seguito alla comunicazione del dipartimento di prevenzione della Asl Lanciano Vasto Chieti che, in seguito al prelievo di alcuni campioni da un fontanino di largo Taverna, ha accertato, tramite l’Agenzia regionale per l’ambiente (Arta) di Pescara, la presenza di “inquinamento microbiologico/chimico”. Il campione di acqua è risultato non conforme agli standard di qualità prescritti dal decreto legge n.18 del 2023 e verrà revocato non appena saranno riscontrati valori conformi alla normativa vigente.
L’Azienda sanitaria ha quindi chiesto al sindaco di adottare “tempestivamente, a scopo cautelativo e a tutela della salute pubblica, una ordinanza che vieti ogni forma di utilizzo come acqua potabile”. Il provvedimento è stato firmato il 20 novembre.
“L’ordinanza è ancora in essere”, spiega il sindaco D’Isabella, “anche se un successivo prelievo avrebbe accertato che i parametri sono rientrati nella norma. Ho adottato il provvedimento a titolo precauzionale, a tutela della salute dei cittadini. Verrà revocato non appena avrò comunicazioni ufficiali a riguardo”.
L’ordinanza, affissa sul punto di prelievo ed inviata alle forze dell’ordine per gli opportuni adempimenti, ha fatto molto rumore nel paesino dell’alto vastese, dove sulla carta vivono circa 550 residenti, per la maggior parte anziani e che in seguito al divieto di utilizzo dell’acqua potabile hanno riscontrato notevoli disagi.
“Episodio a parte, che spero rientri il prima possibile, sul territorio comunale abbiamo una buona rete idrica”, annota il sindaco, “non abbiamo dispersioni. Ogni volta che c’è stata l’occasione è stata realizzata, in accordo con la Sasi, una nuova condotta”.
Anna Bontempo (Il Centro)