L’Abruzzo è al tredicesimo posto per i reati ambientali – che sono aumentati del 15,6% – e la provincia di Pescara al 19° posto della classifica delle province italiane. Sono alcuni numeri del “Rapporto ecomafia”, il dossier di Legambiente che da trent’anni è in prima linea contro l’aggressione criminale all’ambiente e al territorio. Se ne è parlato martedì mattina nell’auditorium dell’Istituto Tecnico Palizzi dove, davanti ad una platea di studenti, si sono alternati nei loro interventi la dirigente Nicoletta Del Re, Gianluca Casciato, vice presidente regionale di Legambiente, Michele Ciffolilli presidente del circolo di Legambiente del Vastese, l’assessore comunale all’ambiente Gabriele Barisano, il comandante del nucleo carabinieri forestali di Vasto, Riccardo Fusaro e il senatore Michele Fina, membro della Commissione ambiente del Senato. Ognuno di loro ha focalizzato l’attenzione su alcuni aspetti.
“I reati ambientali sono cresciuti del 15,6%, mentre il fatturato della malavita si aggira intorno agli 8 miliardi”, spiega Casciato, “L’Abruzzo è al tredicesimo posto per reati ambientali, quindi non è un’isola felice come viene dipinta. E’ vero che non ha una mafia propria, ma sconta il preoccupante fenomeno delle infiltrazioni da regioni limitrofe, come la Puglia e la Campania. La maglia nera su 109 province italiane và a Pescara che si classifica al 19° posto. Un dato allarmante. Bisogna tenere gli occhi aperti”.
Quanto è importante fare incontri nelle scuole?
“L’educazione ambientale nelle scuole è fondamentale”, precisano Casciato e Ciffolilli, “il terreno fertile sono le nuove generazioni. Quando parliamo di tutela ambientale parliamo di salvaguardia della salute. Non è un qualcosa di estraneo alla nostra vita, ma di concreto perché riguarda tutti noi. La natura è casa nostra”.
Non è la prima volta che il Palizzi organizza incontri di grande interesse, affrontando tematiche di stretta attualità.
Anna Bontempo (Il Centro)
