“La consulenza esterna da 26mila euro affidata dal Civeta per la stesura del piano economico-finanziario è anteriore alla data di assunzione del direttore generale”. E’ stata questa la risposta del sindaco Francesco Menna all’interrogazione presentata dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, uno dei punti all’ordine del giorno dell’ultima assemblea civica convocata dal presidente Marco Marchesani. Vincenzo Suriani, Guido Giangiacomo e Francesco Prospero, rappresentanti del partito di Giorgia Meloni in aula, avevano chiesto di conoscere le motivazioni che hanno spinto il Civeta ad affidare la redazione del piano economico-finanziario ad uno studio di commercialisti di Lanciano di cui è titolare Ermando Bozza, ex assessore comunale alle finanze, candidato sindaco alle elezioni amministrative del 2011 per il centrodestra, nonostante l’assunzione di un direttore generale, nella persona dell’ex consigliere regionale di Forza Italia, Manuele Marcovecchio.
La questione aveva sollevato non poche polemiche alla luce della presenza, nell’organigramma del Civeta da poco tornato ad essere Consorzio, di una figura apicale con uno stipendio annuo di 100mila euro.
“L’affidamento dell’incarico è anteriore all’assunzione del direttore generale”, è stata la risposta telegrafica di Menna, che ha anche invitato l’opposizione a consultare l’albo pretorio on line del Civeta.
“La risposta del sindaco non ci soddisfa e rafforza i nostri dubbi”, ha replicato Giangiacomo che ha invitato il primo cittadino a “verificare la legittimità di altri incarichi. Noi non abbassiamo la guardia. La nostra non è una crociata contro nessuno, perché i soldi dei cittadini non hanno colore politico”.
Anna Bontempo (Il Centro)
