Si spara ai cinghiali anche nel Bosco di Don Venanzio che, in linea d’aria dista pochi chilometri dalla riserva naturale di Punta Aderci, da cui è collegato tramite un sentiero escursionistico. Lo stabilisce una ordinanza firmata il 26 novembre scorso dal sindaco Luigi Gizzarelli sulla scorta del piano triennale (2023/2025) di gestione e controllo della popolazione di ungulati redatto dal biologo Fabio De Marinis, lo stesso professionista incaricato dai comuni di Vasto e San Salvo. Il provvedimento che, inizialmente prevedeva l’interdizione dell’area protetta nelle giornate di mercoledì e venerdì, dalle 17 alle 8 del giorno successivo nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio e marzo 2025, è stato in seguito modificato.
“Abbiamo stabilito che le attività di abbattimento verranno effettuate solo il lunedì fino al 31 dicembre date le imminenti festività natalizie”, spiega il sindaco Gizzarelli, “mentre da gennaio e fino a marzo 2025 si sparerà nei giorni di lunedì e martedì. Siamo state una delle prime amministrazioni a dare mandato per la redazione del piano triennale che ha giunta comunale ha poi approvato il 27 ottobre 2023. Abbiamo anche sottoscritto una convenzione con l’Istituto Zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise”, conclude il primo cittadino.
L’ordinanza sindacale parte dalla premessa che è necessario intervenire nella riserva – dove si registra la presenza di cinghiali – a tutela della pubblica incolumità e prevede “la costante vigilanza dell’area interessata e la bonifica del sito al termine delle operazioni, al fine di rimuovere ogni residuo del materiale impiegato”. Le modalità di prelievo e di abbattimento selettivo sono effettuate sotto il controllo e la responsabilità della polizia provinciale di Chieti “che curerà anche il destino dei capi abbattuti, ceduti gratuitamente a titolo di ristoro ai selecontrollori partecipanti e l’avvio delle attività di monitoraggio sanitario secondo la normativa vigente in materia”. Sono previste anche sanzioni per i contravventori.
A parte l’opportunità o meno di intervenire con i fucili nelle aree protette, molti si chiedono se non sia controproducente sparare negli stessi giorni a Punta Aderci e nel Bosco di Don Venanzio, che in linea d’aria distano pochi chilometri. Nel frattempo a Vasto infuria la polemica per la decisione, presa dall’amministrazione comunale, di intervenire con i fucili nella riserva di Punta Aderci, dove nei mesi scorsi, sono state utilizzate le gabbie. A parte la contrarietà delle associazioni ambientaliste, ci sono perplessità anche sulle misure di sicurezza. La riserva è molto frequentata anche in inverno, ci sono diverse abitazioni e di notte non mancano le coppiette in cerca di posticini appartati.
Anna Bontempo (Il Centro)