Per la prima volta dopo tanti anni il porto di Punta Penna registra un calo nei traffici e nelle attività.
A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
Il problema, seppur non rilevante, è comunque sintomatico di una crisi che ha prodotto metastasi in tutti i settori produttivi del territorio . E’ soprattutto il rallentamento delle attività delle industrie della Val di Sangro e del Vastese legate all’automotive ad avere ridotto anche i traffici portuali . E’ un campanello d’allarme che a giudizio degli operatori non andrebbe trascurato . Vanno trovate alternative . Negli ultimi dieci giorni a Punta Penna sono state scaricate 4mila tonnellate di lamiere, caricate 3mila tonnellate di cartongesso, 10mila tonnellate di soda, 25mila tonnellate di biodiesel e materiale per la Fox petroil oltre a centinaia di sezioni delle pale eoliche. Un andamento buono, ma inferiore allo stesso periodo dello scorso anno . Manca l’oceano di furgoni che arrivavano dalla Val di Sangro e riempivano i piazzali.
” Purtroppo “, ha dichiarato alla collega del Centro Emilio Di Cola, segretario generale della Filtcem Cgil di Chieti “si pagano scelte sbagliate fatte negli anni passati e non solo a livello locale . Come sindacato riteniamo che il trasporto via mare e quello su rotaia debba essere attenzionato , poichè oltre a ridurre l’inquinamento , aiuta anche a ridurre i costi . L’Ultimo miglio ferroviario , tante volte annunciato deve finalmente essere realizzato. Porto e ferrovia devono essere collegati .E ricordando l’ottimo raccordo ferroviario che ha la zona industriale di Piana Sant’Angelo a San Salvo , non possiamo che ritenere un vero peccato non utilizzarlo “.
L’ultimo miglio è stato più volte richiesto anche dalle industrie internazionali insieme ad altri servizi. La speranza, a questo punto, è che venga realizzato in tempi ragionevolmente brevi.