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Il vastese in fuga dall’agricoltura. E’ allarme

L’agricoltura è in affanno come l’industria. Nello spazio di qualche anno, il settore ha perso più di un terreno agricolo su quattro seguendo un modello di sviluppo sbagliato che ha causato la scomparsa di una buona fetta delle campagne che storicamente rappresentano l’immagine del Vastese.

La perdita maggiore si è registrata sul fronte dei cereali seguita dai frutteti, vigneti e dagli oliveti. A parlare sono i numeri

A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto è la collega del Centro Paola Calvano che, per la circostanza, ha sentito il parere di Nicolino Torricella, presidente del Consorzio di Bonifica sud ma anche della più grande cooperativa frutticola del territorio, la Eurotofrutticola del Trigno.

” Nel 2010  la Eurortofrutticola lavorava 230mila quintali di frutta, per lo più pesche esportate in tutta Europa, ma anche albicocche ed altri frutti. Ora siamo scesi a 70mila quintali, meno di un terzo. E il trend negativo non sembra fermarsi. Una situazione  in cui hanno influito e non poco i cambiamenti climatici che sono sempre più frequenti , con precipitazioni violente che provocano danni perchè i terreni non riescono ad assorbire. La guerra in Ucraina ha poi bloccato le esportazioni di vino verso quel Paese. I controlli sulle importazioni ed esportazioni sono sempre più pressanti. Anche la riduzione del consumo di alcol ha influito. Tanti i vigneti che non vengono più coltivati. E’ assolutamente necessario trovare misure adeguate . La politica assicura di aver fatto tanto. Occorre trovare la giusta medicina per evitare l’abbandono delle campagne . Un grande handicap è rappresentato dall”aumento dei costi di produzione, dai carburanti alle materie prima. Costi che stanno mettendo in ginocchio la filiera agricola . Attualmente la categoria è provata e vessata da prezzi sempre più alti, da prodotti che costano il triplo rispetto a pochi anni fa. Ci sono restrizioni che portano gli agricoltori a diminuire i raccolti e c’è una concorrenza estera a basso costo e qualità che sta schiacciando in made in Italy. “

La speranza, a questo punto, è che il nuovo anno porti novità positive.

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