Lo spopolamento dei piccoli comuni del medio Vasteseè diventato lo spauracchio di tanti sindaci. A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
Un caso emblematico è sicuramente quello di Schiavi d’Abruzzo.
Il Comune dell’Alto Vastese in 70 anni è quello che ha subito lo spopolamento più consistente nel territorio passando dai 4.450 abitanti del 1951 a 702 del 2020, scendendo ancora ai 628 abitanti attuali. Nonostante alcune eccezioni, come Palmoli dove i residenti , dagli 815 del 30 gennaio 2024 sono passati agli 833 del 30 ottobre con buona pace del sindaco, Giuseppe Masciulli, quasi tutti i piccoli centri del Vastese decrescono per la mancanza di nuovi nati.
A Furci nel 2024 è nato un solo bambino. I decessi quest’anno sono stati una ventina. Nonostante il rientro in paese di 5 persone, c’è un decremento della popolazione. Diminuzione costante anche a Carpineto Sinello. Per il sindaco Antonio Colonna un incentivo potrebbe essere la riduzione delle tasse. Per il sindaco di Fresagrandinaria, Lino Giangiacomo, l’idea di aumentare la popolazione è utopica. In tutto il territorio è evidente il calo delle nascite.
Il primo cittadino di Dogliola, Giovanni Giammichele, auspica che il 2025 porti una prospettiva di crescita e il ripopolamento del piccolo comune che conta ormai poco più di 300 residenti .
“E’ un dato oggettivo”, afferma il sindaco di Scerni, Daniele Carlucci, a Scerni negli ultimi anni sono aumentati i residenti stranieri. Qualcuno è tornato per tornare ad una vita con ritmi più sostenibili e migliore dal punto di vista della qualità . Ma la popolazione decresce. Per arginare lo spopolamento è necessario ed utile incentivare con una serie di servizi gratuiti o semi gratuiti la popolazione. Per esempio si potrebbero offrire servizi come gli asili nido , i trasporti , la palestra e servizi per gli anziani “.