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Per “Consiglio di lettura”, le “Memorie dal sottosuolo” di Fëdor Dostoevskij

Consiglio di lettura

Memorie dal sottosuolo

Autore: Fëdor Dostoevskij

Pagine:140

Casa editrice: Einaudi

Sinossi: Nella San Pietroburgo di metà 800, un uomo ci racconta la sua vita e un lato di se che non lascia mai emergere: il sottosuolo.

Recensione:

Memorie dal sottosuolo di Fëdor Dostoevskij è un’opera imprescindibile per chiunque desideri immergersi nella complessità dell’animo umano e nelle contraddizioni della modernità. Pubblicato nel 1864, questo breve ma intenso romanzo anticipa le tematiche che caratterizzeranno le opere più celebri dell’autore, come Delitto e castigo e I demoni.

Il protagonista,”l’uomo del sottosuolo”, è un ex funzionario che vive in totale solitudine, in una sorta di autoesilio dalle dinamiche sociali. La sua esistenza è segnata dal disprezzo per la società e dalla consapevolezza della propria impotenza. Questo personaggio diventa il veicolo per una riflessione filosofica e psicologica che attraversa i temi del libero arbitrio, della sofferenza e dell’alienazione. Con uno stile caustico e autoironico, l’uomo del sottosuolo si scaglia contro la razionalità e l’ottimismo dell’epoca, rifiutando la visione che l’uomo possa essere completamente definito dalla logica e dalla scienza.

Il romanzo è diviso in due parti: nella prima, il protagonista riflette sulla natura umana, sulla moralità, sul concetto di libertà e sull’incapacità dell’individuo di raggiungere una piena realizzazione. Nella seconda, ci offre uno spaccato della sua vita quotidiana, narrando un incontro con una prostituta che diventa il simbolo della sua incapacità di interagire con gli altri e di vivere pienamente la propria umanità.

Dostoevskij, con la sua scrittura torbida e introspettiva, ci invita a riflettere sulle contraddizioni che abitano ciascun individuo e sul conflitto tra l’intelletto e il cuore. Memorie dal sottosuolo non è solo una discesa nell’abisso della psiche umana, ma anche un’analisi lucida delle ferite della società e delle sue ingiustizie. Il lettore non può fare a meno di confrontarsi con il disagio che emerge dalle pagine, che si fa tanto più forte quanto più si riflette sul nostro stesso posto nel mondo. Un libro che non offre risposte facili, ma provoca una riflessione profonda e inquietante sull’essere umano.

Allegra Linnea Amicarelli

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