Ogni anno, il 16 gennaio, vigilia della festa di Sant’Antonio abate, gruppi di cantori girano per la città, intonando canti che inneggiano il Santo barbuto protettore degli animali, con l’accompagnamento de la ddu botte e de lu buche e buche. All’improvviso il canto si fa teatro: Sand’Andonie e il diavolo (bene e male) danno inizio ad una lotta interminabile. Dopo tanto, Sant’ Antonio afferra il diavolo (farfarìlle) per i capelli e, lo butta dentro un forno rovente. Nelle settimane scorse, cantanti sansalvesi, durante un soggiorno in Trentino-Alto Adige, si sono esibiti con il canto del Sand’Andonie, di fronte a numerosi villeggianti, accompagnandosi con lu buche e buche e la ddubbotte di Vito Di Petta. Figuranti hanno animato la scena. Applausi scroscianti alla fine della performance decisamente bellissima. La tradizione affonda le sue radici nella antica e folcloristica civilità contadina abruzzese. Le tradizioni non devono morire.