Il consiglio di amministrazione del Civeta perde un altro pezzo. Paola Valentini, componente del Cda e vice presidente si è dimessa dall’incarico. Era stata eletta a luglio del 2023 in rappresentanza del Comune di Vasto che detiene la quota del 44%. Le dimissioni della commercialista, rassegnate a quanto pare per “motivi personali”, arrivano a distanza di tre mesi da quelle di Angiolino Chiacchia che all’interno del Cda rappresentava il comune di San Salvo.
Sembra che nessuno dei due verrà sostituito e non è da escludere la possibilità che si arrivi all’amministratore unico come ha chiesto la Corte dei Conti, sezione regionale di controllo, ritenendo inutile e dispendioso il Cda a cinque. Anzi per quanto riguarda la surroga di Chiacchia la sindaca di San Salvo, Emanuela De Nicolis ha proposto di non procedere alla sua sostituzione e di tornare ad un sistema amministrativo di tipo monocratico. Sembra non esserci pace per il Civeta tornato da poco ad essere azienda consortile speciale a distanza di due anni dalla trasformazione in società di capitali (srl) per non perdere i fondi del Pnrr.
L’ufficializzazione delle dimissioni di Paola Valentini è arrivata giovedì pomeriggio durante l’assemblea dei sindaci convocata nella sede del Civeta a Cupello dal presidente del Cda Giuseppe Silvestri. Cinque i punti all’ordine del giorno: modifiche all’articolo 17 dello statuto consortile relative al direttore generale; rinnovo componenti del collegio sindacale; surroga componente del consiglio d’amministrazione; aggiornamenti in merito alle richieste di pareri inoltrati ad Anac (autorità nazionale anticorruzione) e Mase (ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) in merito all’accordo “risoluzione parziale del contratto di concessione e di trasformazione del rapporto in appalto dei lavori di costruzione dell’impianto di compostaggio e produzione di biometano con conseguente approvazione dello stato di consistenza e del progetto esecutivo dei lavori di completamento dentro e fuori perimetro; aggiornamenti in merito alla verifica della copertura finanziaria delle opere extra perimetro con gli istituti di credito.
In merito al primo punto è stata rigettata la richiesta del comune di San Salvo che aveva ricevuto mandato dal consiglio di depositare le modifiche all’articolo 17 dello statuto per l’abrogazione della figura del direttore generale o in subordine di individuare tale figura tra soggetti “con pluriennali specifiche e comprovate competenze ed esperienze maturate in settori specifici di gestione di impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti, oltre a titolo di studio specifico in relazione al trattamento dei rifiuti ed alla gestione degli impianti.
Anna Bontempo (Il Centro)