Le motivazioni del giudice sul primo caso Sabino Esplodenti e sulla morte, avvenuta il 21 dicembre 2020, di Carlo Spinelli, Paolo Pepe e Nicola Colameo. “I tre operai morti costruivano fuochi per le feste, la Sabino non ne sapeva nulla”.
La notizia, in esclusiva sulla prima pagina di Chieti, è pubblicata stamane dal quotidiano dell’Abruzzo Il Centro che riporta una parte delle motivazioni del giudice del tribunale di Vasto, la dottoressa Anna Capuozzo che, come si ricorderà, ha assolto con la formula più ampia “il fatto non sussiste” dai reati di omicidio plurimo aggravato e disastro colposo i vertici della storica società di Casalbordino che si occupa di residuati bellici.
A svelarlo, si legge sul Centro di stamane, sono le motivazioni della sentenza, arrivata con il rito abbreviato, che ha messo un primo punto fermo in una tragedia che ha colpito al cuore l’Abruzzo.
“E’ verosimile sostenere – riporta stamane Il Centro pubblicando una parte delle motivazioni della sentenza del giudice Capuozzo – che i tre dipendenti deceduti, al momento dell’esplosione, stessero realizzando una attività del tutto estranea alle procedure di lavorazione: la produzione artigianale di fuochi d’artificio da parte delle vittime non era in alcun modo riconducibile all’organizzazione del ciclo produttivo dell’azienda Sabino Esplodenti”.
Tutti i dettagli sulla vicenda li trovate stamane sul quotidiano Il Centro.