Quest’anno, la commemorazione assume una forma inedita e itinerante: un progetto di Social Reading che trasforma il dolore della storia in parole capaci di attraversare i cuori.
Un corteo di studenti volontari percorrerà i corridoi e gli spazi della scuola, leggendo brani scelti con cura, in prosa e in versi. Sarà un viaggio attraverso le ombre più oscure dell’umanità, per dare voce non solo alle vittime dell’Olocausto degli ebrei, ma a tutte le memorie segnate dal dolore e dalla sofferenza.
La Shoah: il punto di partenza
Dai campi di sterminio nazisti alle strade insanguinate di Gaza, dal grido soffocato del popolo curdo alle rovine della Siria, il corteo attraverserà un ponte invisibile che collega luoghi e tempi diversi. Racconteremo la guerra civile spagnola, che Neruda ha impresso nelle sue parole struggenti, e l’orrore dell’apartheid che ha separato anime in un mondo diviso dal colore della pelle. Risuoneranno anche i canti di dolore dei nativi americani, travolti da un genocidio che li ha strappati alla loro terra e alle loro tradizioni, fino al pianto dell’Afghanistan, terra martoriata da guerre senza fine.
Un unico filo conduttore: il dolore condiviso
Ogni brano, ogni verso, ogni silenzio porterà con sé il peso di una memoria. Il dolore della Shoah non è solo il dolore degli ebrei: è il dolore dell’umanità intera, che si riflette in ogni genocidio, in ogni sterminio, in ogni tragedia che ha visto il silenzio del mondo diventare complice. Questo progetto di social poetry si propone di tessere un unico fil rouge che unisce le sofferenze di popoli lontani nel tempo e nello spazio, ma accomunati dalla stessa tragica sorte.
Attraverso la poesia e la parola scritta, ci chiederemo: cosa significa davvero “ricordare”? Ricordare è non solo fermarsi, ma anche camminare insieme, per impedire che l’orrore si ripeta. Ricordare è trovare nella memoria il seme della giustizia, della pace e della speranza.
Una scuola che si fa testimone
L’IIS Enrico Mattei si impegna a trasformare questa giornata in un momento vivo, partecipato, che scuota le coscienze e lasci il segno. Gli studenti, con le loro voci e i loro passi, saranno testimoni e custodi di memorie che non devono mai sbiadire. La scuola diventa così un luogo di incontro tra passato e presente, tra dolore e impegno, tra poesia e testimonianza.
Perché nel ricordare c’è la forza di cambiare.