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Vasto, caccia agli indizi sull’auto bruciata

Potrebbe essere la carcassa annerita della Opel Corsa Station wagon incendiata all’alba di martedì a raccontare ai carabinieri che cosa è successo realmente, chi potrebbe essere l’autore dell’incendio doloso e perchè lo ha fatto.

A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.

La Procura di Vasto ha disposto il sequestro del mezzo. Il veicolo verrà trasferito in una officina del Vastese e affidato ad un perito. Sulla vicenda i carabinieri hanno ascoltato diverse persone e la stessa vittima ma hanno alzato un muro di silenzio sulle indagini. La Opel Corsa è intestata ad un operaio della Pulchra e una settimana fa è stato incendiato un Fiat Doblò della società che fa capo all’imprenditore Gianni Petroro.

Gli uomini della Scientifica stanno esaminando il materiale raccolto vicino e dentro l’auto bruciata e sono alla ricerca di telecamere accese anche nelle strade attigue via Roma , la strada in cui era parcheggiata la vettura. Qualche obiettivo potrebbe aver ripreso l’arrivo e le fuga dell’attentatore. È probabile che l’autore abbia raggiunto la zona a piedi scappando dopo l’accensione della miccia senza andare però troppo lontano. Non è escluso che abbia assistito alle operazioni di spegnimento e allo sgomento della vittima. Paola Calvano

Ieri, da Roma, il senatore di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi, ha inviato all’imprenditore, la propria solidarietà con l’auspicio che le forze dell’ordine riescano a far chiarezza sull’accaduto. I messaggi di solidarietà e vicinanza a Petroro sono davvero tanti.

” Pulchra Ambiente è gestita in maniera esemplare da Gianni Petroro un imprenditore di cui andare fieri “, dice Riccardo Alinovi, referente dell’associazione Codici . ” Anche se il piromane non ha agito contro l’azienda ha comunque creato un danno che va condannato senza se e senza ma . Si è trattato di un gesto criminale . La preoccupazione è tanta . La carenza di forze dell’ordine in città non aiuta. Vasto purtroppo vive un nuovo momento di difficoltà alla mercè di personaggi senza scrupolo che vanno fermati “.

Dello stesso avviso è Stefano Moretti, consulente della Procura di Benevento.

” La storia insegna che il ripetersi di incendi non va mai sottovalutato . L’auspicio è che la magistratura riesca ad individuare movente e responsabile di quanto accaduto . Vasto resta comunque una città dove la criminalità organizzata cerca di mettere radici . Sarebbe necessaria la presenza in città della Dia, la distrettuale antimafia “.

 

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