Un comune del Molise ha assunto un messo notificatore attingendo alla graduatoria degli idonei del concorso di Vasto. Nulla di strano, si tratta infatti di una possibilità consentita dalla legge, già sfruttata peraltro da altre amministrazioni abruzzesi. A fare rumore però è un’altra circostanza.
La candidata in questione, Cristina Giagnacovo, piazzatasi al 21° posto della graduatoria, è la moglie dell’assessore regionale del Molise Salvatore Micone, esponente di Fratelli d’Italia, cioè lo stesso partito che a Vasto ha presentato un esposto in Procura dando il via all’inchiesta della magistratura. Un fatto che sta facendo molto discutere nel vicino Molise, dove è stata sollevata la “questione etica”, chiamando in causa direttamente il presidente della Regione, Francesco Roberti.
L’eco della vicenda, che sta facendo rumore, è rimbalzata negli ambienti politici vastesi. La moglie dell’assessore regionale Micone è stata assunta a tempo indeterminato scorrendo la graduatoria del concorso di Vasto, il 1° dicembre 2023, dal comune di Santa Maria del Molise, in provincia di Isernia. La dipendente è stata assegnata al servizio amministrativo-contabile e con un decreto del sindaco Michele Labella ed è stata nominata “messo notificatore” per lo svolgimento di tutte le attività di notificazione e comunicazione.
Nel frattempo, a Vasto, la magistratura continua ad indagare sul concorso per messi notificatori che al momento conta come indagato un dirigente comunale che avrebbe avuto un ruolo di primo piano nell’espletamento della selezione pubblica che ha portato, nel giro di pochi mesi, all’assunzione di undici persone risultate ai primi posti della graduatoria.
L’ipotesi di reato è abuso in atti d’ufficio. L’inchiesta, avviata in seguito all’esposto di Fratelli d’Italia e coordinata dal pubblico ministero Vincenzo Chirico, mira quindi a fare luce sulla contestata procedura concorsuale assurta agli onori della cronaca per la graduatoria “criptata” e per il volantino anonimo girato nei mesi scorsi in Comune. Prima dell’esposto presentato da Guido Giangiacomo, Vincenzo Suriani e Francesco Prospero, era stato il sindaco Francesco Menna a chiedere alla Procura di individuare l’autore della locandina affissa sulle porte degli uffici comunali con cui venivano svelati con largo anticipo i nomi dei vincitori.
Anna Bontempo (Il Centro)