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Vasto, a Punta Penna un impianto di produzione di fertilizzanti

Un impianto sperimentale per lo stoccaggio e il recupero di rifiuti non pericolosi da trasformare in fertilizzanti agricoli. Rispunta il progetto della ditta Iguana che il 19 dicembre scorso ha chiesto l’autorizzazione unica ambientale per le emissioni in atmosfera, l’impatto acustico e le operazioni di smaltimento e recupero di materiale proveniente dal settore antincendio.

Per presentare le osservazioni allo screening di valutazione di incidenza ambientale (Vinca), depositato presso l’ufficio urbanistico e i cui elaborati sono consultabili sul sito istituzionale, ci sono trenta giorni di tempo a disposizione.

L’intervento riguarda la realizzazione di un impianto in cui rifiuti definiti “non pericolosi”, provenienti dalle attività di manutenzione degli estintori, vengono trasformati in fertilizzanti. Lo stabilimento dove verranno svolte le attività è già esistente ed è quello della ditta Puccioni, che ricade nella zona industriale di Punta Penna, ma è posto in prossimità del sito di interesse comunitario Punta Aderci-Punta della Lotta.

Tra gli elaborati progettuali inviati dalla ditta Iguana è presente la scheda di screening Vinca, volta ad accertare gli eventuali effetti derivanti dalla realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti non pericolosi, provenienti dalle attività di manutenzione del settore antincendio.

Si tratta, come dicevamo, di un progetto che risale a diversi anni fa. Approvato il 21 febbraio 2017 dalla Regione ((Dipartimento opere pubbliche, governo del territorio e politiche ambientali) finì in seguito al centro di un contenzioso davanti al Tar con il Comune di Vasto che, nel ricorso presentato ai giudici amministrativi, mosse una serie di rilievi quali la presenza della riserva naturale di Punta Aderci, di un sito di interesse comunitario (Sic) e di una rilevante zona di interesse archeologico. In particolare, secondo la tesi portata avanti dall’ente, l’area prescelta dalla società Iguana per realizzare l’impianto si trova a circa 200 metri dal Sic Punta Aderci-Punta della Lotta e ricade all’interno della zona “R8” del piano di assetto naturalistico della riserva.

Diversa la tesi della società proponente secondo la quale l’impianto non è dannoso per l’ambiente. Sulla vicenda il Comune presentò anche un ricorso straordinario al presidente della Repubblica.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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