A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è il collega Gianluca Lettieri. “La procura regionale della Corte dei Conti ha chiesto di condannare al pagamento di 36.582 euro i dipendenti comunali (due in pensione) in servizio al cimitero e accusati di aver intascato tangenti. Secondo i magistrati le tre persone devono risarcire il Comune di Vasto: i primi due con 16884 euro ciascuno e l’ultimo con 2814 euro.”
L’udienza decisiva, continua Lettieri sul Centro di stamane, è in programma il prossimo 5 marzo.
Secondo le accuse i tre dipendenti hanno creato disservizi, oltre ai danni all’immagine e al prestigio dell’Amministrazione.
Le indagini, condotte dalla Polizia, sono state coordinate dall’allora procuratore di Vasto Giampiero Di Florio.
Stamane, scendendo nello specifico, il quotidiano dell’Abruzzo aggiunge che i fatti risalgono risalgono al 2018. I tre dipendenti in questione finirono agli arresti domiciliari con l’accusa di induzione indebita a dare o promettere utilità. Due patteggiarono la pena di due anni di reclusione. Una scelta, questa, che secondo i loro legali, non va assolutamente intesa come una ammissione di responsabilità, ma all’unico fine di evitare il dibattimento per i tempi e i costi.
Un altro scese la strada del rito ordinario ed è stato condannato in primo grado a due anni e mezzo di reclusione. La sua posizione è stata però alleggerita, visto che il reato iniziale è stato derubricato in truffa. Anche per questo il Comune ha deciso di reintegrarlo al lavoro con la mansione di addetto alla portineria.