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Via Verde, si valuta anche il ricorso al Tar

Un ricorso al Tar e una manifestazione per evitare che la Via Verde perda il suo valore naturalistico diventando una sorta di “bazar commerciale”. Ma c’è stato anche chi è andato al di là rilanciando l’istituzione del Parco della Costa Teatina, bloccato a suo tempo proprio con un emendamento.

Associazioni, cittadini, operatori e organizzazioni di categoria, hanno raccolto l’invito lanciato dal sindaco Francesco Menna  e, riuniti nell’aula consiliare del comune di Vasto,  hanno indicato le iniziative da organizzare in risposta all’emendamento al testo unico sul commercio, presentato dal presidente della Commissione Bilancio e Affari generali, Fabrizio Montepara (Lega) e approvato durante l’ultima seduta del consiglio regionale. Una norma ritenuta “incostituzionale”.

“Un escamotage per far diventare permanenti le strutture presenti lungo la Via Verde”, dice Alessandro Lanci, presidente di Nuovo Senso civico, l’associazione che per prima ha lanciato l’allarme,  “ma in questo modo non si fa l’interesse degli imprenditori. Dobbiamo invece conservare un patrimonio unico, che non deve essere monopolizzato da una ristretta cerchia di individui”.

Menna ha parlato senza mezzi termini di “marchetta elettorale a scadenza. Questa norma fa male agli imprenditori: se la Via Verde diventa una Babilonia perde il suo valore”, ha insistito il presidente della Provincia.

All’incontro erano presenti, oltre ad assessori e consiglieri comunali, esponenti di associazioni cittadine e di organizzazioni di categoria, oltre  ai consiglieri regionali Silvio Paolucci e Pietro Smargiassi.

“I veri imprenditori sono i primi a non essere contenti”, sostiene Patrizio Lapenna, direttore della Confesercenti, “dobbiamo dire no a nuove urbanizzazioni e fare in modo che le ex stazioni ferroviarie vengano utilizzate per servizi al turismo”.

Lino Salvatorelli, presidente dell’Arci, ha sollevato il problema di “un quadro legislativo debole e attaccabile” e ha rilanciato il Parco della Costa Teatina.

“Abbiamo almeno tre strumenti per difendere il territorio”, è l’opinione di Salvatorelli, “tra cui il Parco nazionale della Costa Teatina che si è arenato proprio in seguito ad un emendamento,  la riserva di Casarza e la legge 5”.

Sono intervenuti, fra gli altri, Ines Palena (Wwf zona frentana) e Giuseppe Di Marco (Legambiente).

A margine dell’incontro si registra anche l’intervento dell’assessore Anna Bosco, secondo la quale “la modifica del testo unico sul commercio apre le porte alla privatizzazione selvaggia. Occorre un progetto di sostenibilità ambientale, atto in primis a fermare il consumo di suolo, la messa in sicurezza dell’intero tratto di costa dal dissesto idrogeologico e la valorizzazione del patrimonio edilizio, pubblico e privato”. Secondo la Bosco bisognerebbe, invece “accelerare per completare i tratti mancanti che rappresentano il vero interesse collettivo”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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