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“Quel dossier non diffamò la Sapi”, il tribunale di Vasto dice no al risarcimento

Il dossier non ha valenza diffamatoria, ma è espressione del giornalismo d’inchiesta, prevalendo il diritto alla informazione su quello della persona alla reputazione e alla riservatezza”. Sono le conclusioni a cui è giunta la giudice del tribunale di Vasto,  Maria Elena Faleschini che ha respinto la richiesta di risarcimento della Sapi, quantificabile in 250mila euro e condannato la società al pagamento delle spese che ha liquidato in 14.103 euro. La sentenza, depositata il 25 febbraio, mette la parola fine ad un contenzioso che andava avanti dal 2020, cioè da quando venne diffuso il libro bianco dell’ingegner Angelo Del Lupo, attivista del Movimento 5 stelle.

L’opuscolo dal titolo molto evocativo (“La vendita della Pulchra: anatomia di un delitto imperfetto”), ruota intorno alla vendita delle quote pubbliche detenute dal Comune nella Pulchra, la società che si occupa del servizio di igiene urbana, dall’avvio della procedura di dismissione, all’aggiudicazione della gara a cui partecipò un unico concorrente, la Sapi di Petroro. Era stato proprio il legale rappresentante della ditta, l’imprenditore vastese Giovanni Petroro ad avviare l’azione risarcitoria, ritenendo la ricostruzione fatta da Del Lupo  “parziale ed imprecisa”, con  “espressioni diffamatorie, gravemente lesive della reputazione della società”. Da qui la richiesta di risarcimento danni, pari a 250mila euro, nei confronti dell’attivista del M5S e del direttore del periodico Vasto Domani, Giorgio Di Domenico che il dossier aveva diffuso allegandolo al numero di gennaio 2020 del mensile. Nella sentenza di 26 pagine Faleschini analizza il dossier e lo inquadra nel giornalismo d’inchiesta.

“La struttura della pubblicazione in esame integra le caratteristiche di un approfondimento giornalistico”, scrive la giudice, “l’autore svolge talune osservazioni oggettive, altre soggettive, valutazioni e rilievi che consentono di qualificare il dossier quale prodotto di un’attività di giornalismo d’inchiesta al quale la Suprema Corte, in più occasioni, ha inteso riconoscere ampia tutela ordinamentale”.

In un passaggio della articolata sentenza  e in riferimento alla vendita delle quote pubbliche detenute nella Pulchra (oggi completamente privatizzata) si sottolinea anche “come il soggetto principale delle censure sia la pubblica amministrazione (ovvero il comune di Vasto) e non la società privata divenuta acquirente della quota pubblica di partecipazione in Pulchra Ambiente spa”.

Ed è proprio sul “giornalismo d’inchiesta” che si è basata la corposa memoria difensiva dei legali  di Del Lupo e Di Domenico, gli avvocati Vincenzo Nanni e Andrea Di Pietro di Roma, mentre Petroro è  rappresentato dall’avvocato Alessandro Orlando. Su questa vicenda si registrarono, a suo tempo, l’intervento del gruppo consiliare pentastellato che definì “immotivata e temeraria” l’iniziativa legale della Sapi e quello del sindaco Francesco Menna che, nel difendere l’operato della amministrazione, annunciò la trasmissione del libro bianco in Procura.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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