Ieri il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli, ha incontrato la comunità abruzzese a Torino di Sangro insieme ai candidati al Consiglio Regionale, Francesco Prospero e Carla Zinni. Un incontro che ha riscosso un enorme successo di partecipazione e che la grande sala dell’Hotel Village Miramare ha fatto fatica a contenere. La folla ha accolto con grande entusiasmo il Vice Ministro Cirielli, intonando l’Inno d’Italia e sventolando le bandiere di partito. Presente in prima fila anche il figlio dell’Onorevole Remo Gaspari, insieme a molti amministratori locali.
Ad aprire l’incontro il sindaco di Torino di Sangro, Nino Di Fonzo, che ha dato il benvenuto e ringraziato il Vice Ministro della sua presenza.
Cirielli ha raccontato agli abruzzesi quanto importante sia oggi l’internazionalizzazione per le aziende, perché consente un’importante opportunità di crescita per il territorio e per il Paese intero. “Siamo un popolo che riesce a esportare la qualità, che vive di qualità. L’Abruzzo è una regione che ha fatto passi da gigante da quando esisteva il Regno d’Italia, ed è diventata una delle regioni più dinamiche dell’Italia meridionale.” E sui candidati ha poi aggiunto: “Sono venuto per sostenere le ragioni di Fratelli d’Italia e per onorare un rapporto umano. Conosco questi ragazzi da quando erano giovanissimi, per questo sono ben lieto di essere qui. Non per aiutarli, perché siete voi la loro forza, ma per testimoniare la stima di cui godono al livello nazionale per il lavoro svolto in questi anni come militanti, dirigenti e amministratori sempre pronti a servire le loro comunità.”
Francesco Prospero ha aperto il suo intervento citando il discorso che Benedetto Croce tenne dal balcone di Palazzo Sipari nel giorno del suo primo rientro a Pescasseroli, città di origine, in cui omaggiava con orgoglio la tempra e lo spirito degli abruzzesi: “Quando c’è bisogno non solo di intelligenza agile e di spirito versatile, ma di volontà ferma e di persistenza e resistenza, io mi son detto spesso, tu Benedetto non sei napoletano ma sei abruzzese. Qualità orgogliose che sono proprio nostre e che spettano anche al buon politico, – ha sottolineato Prospero – insieme alla passione e allo spirito di servizio. La passione è fondamentale perché ci preserva dall’interesse e ci dirotta all’eccellenza.” Citando gli esempi illustri di buona politica abruzzese, da Remo Gaspari a Nino Sospiri, ha poi aggiunto che “bisogna guardare a loro come gli arcieri prudenti di Macchiavelli, che per centrare l’obiettivo poco più in basso dovevano puntare le loro frecce sempre un po’ più in alto. Anche se non si raggiungeranno mai quelle stesse altezze, occorre comunque
Poi ha parlato dell’Abruzzo come di una terra baciata dalla fortuna, tra mare, monti e antichi borghi, che potrebbe vivere di una pluralità di turismi, dal wedding tourism, al turismo lento, oltre a quello religioso, sportivo e enogastronomico. Esigenza anche di una maggiore sensibilità per le aree interne: “Due terzi di questa regione sono costituite dalle aree interne e queste non possono essere ricordate solo in campagna elettorale. Per questo credo sia utile cominciare a pensare alla possibilità di un assessorato esclusivo alle aree interne, accompagnato da una vera fiscalità di vantaggio e insistendo su settori importanti come viabilità e sanità di prossimità.”
Carla Zinni ha poi ribadito l’importanza di una politica fatta di presenza e coerenza e ha illustrato idee e progetti da realizzare “per rendere la nostra una terra in grado di attrarre sempre più persone, trattenere i tanti talenti e diventare volano per lo sviluppo di tutto l’Abruzzo”
Ha chiuso infine il Senatore Etel Sigismondi, ricordando il buon lavoro del presidente Marsilio e del Governo nazionale: “Ci sono segnali concreti: Cresce il Pil e l’occupazione, aumentano gli export. Adesso le aziende hanno fiducia nel nostro territorio e stanno decidendo di venire qui ad investire perché c’è un governo che ha dato stabilità, quello che il centrosinistra non è mai riuscito a dare in cinque anni. Marsilio ha fatto un lavoro straordinario ma da solo non va da nessuna parte, ha bisogno di una squadra affiatata, importante, di persone giovani, leali, competenti come Francesco e Carla. Noi la nostra classe dirigente la cresciamo, gli facciamo fare le esperienze e poi li portiamo in Consiglio regionale.”