venerdì, Giugno 6

Paro eolico in mare, torna il piano

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Rispunta il parco eolico offshore. Lo scorso 13 novembre è stata depositata al Ministero dell’Ambiente la documentazione preliminare per la valutazione di impatto ambientale del mega impianto in mare proposto dalla Np Francavilla Wind, società inattiva con capitale sociale di 2.500 euro. Si tratta di un grande parco eolico, a 25 chilometri dalla costa, nello specchio acqueo di fronte al porto di Punta Penna, composto da 54  aerogeneratori di cui 44 da 15 Mw e 10 da 14 Mw, con relativo cavidotto e grandi batterie per lo stoccaggio dell’energia da posizionare a Collecorvino, in provincia di Pescara. Di questo progetto, di cui per un anno non si sono avute più notizie,   ma che invece sta continuando l’iter, si parlò molto nel 2022, quando la società proponente  chiese la concessione demaniale alla Capitaneria di Porto di Ortona.

In quella occasione si scatenò un vivace dibattito in città che culminò nell’approvazione alla unanimità di un documento da parte del consiglio comunale e, sul fronte della procedura, nella presentazione di quattro osservazioni da parte di Italia Nostra, dell’associazione “Amici della Costa dei Trabocchi”, del Gruppo Fratino e del comune di Vasto. Oltre a rimarcare la genericità del progetto presentato dalla Np Francavilla Wind, i rilievi di enti ed associazioni mettevano l’accento su una serie di criticità. Mentre  Italia Nostra focalizzava l’attenzione  sull’aspetto paesaggistico ed ambientale da sempre nelle corde dell’associazione, il sodalizio che raggruppa commercialisti ed avvocati, passava ai raggi x gli aspetti economici e finanziari, sollevando una serie di quesiti sull’assetto societario e rilevando la presenza di progetti identici presentati in altre località italiane da “società gemelle”. Il comune di Vasto, dal canto suo,  sollevava il problema dell’impatto visivo e delle ripercussioni che l’intervento potrebbe avere sull’attività della pesca locale. Non ci sono solo contrari.

Tra i favorevoli ci sono Legambiente e Augusto De Sanctis del Forum H2O.

“Sono tendenzialmente favorevole al progetto”, dice De Sanctis, “una delle principali criticità è il consumo di suolo di ben 12 ettari per lo stoccaggio. Poi bisognerà vedere i sistemi di ancoraggio in mare, che per ora non sono definiti nel dettaglio. Vedremo se inseriranno compensazioni o mitigazioni efficaci”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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